Il consumo di HomePod è bassissimo. Si evince dalle prime prove che oltre dire che la periferica ha un elevata qualità sonora e caratteristiche tecniche, ha un’altra freccia al suo arco per convincere l’utenza all’acquisto: non appesantirà troppo la bolletta della luce, grazie al suo consumo davvero irrisorio.
Utilizzato al 50% del volume, HomePod richiede 9.25W di potenza. Come ha notato la redazione di MacRumors, si tratta di un consumo inferiore a quello di una tipica lampadina a LED (come ad esempio di Philips Hue A19, che richiede 10W). Ovviamente, nel caso in cui si decida di incrementare il volume dell’altoparlante si andrà incontro ad un consumo maggiore, ma di certo non si arriverà a consumi troppo elevati.
Inoltre, quando non in funzione, HomePod consuma un massimo di 1.76W, anche in questo caso un consumo inferiore rispetto alle lampade a LED quando in azione. Il trucco, spiega Apple, è la combinazione di “funzioni di risparmio energetico ottimizzato”, come l’avvio di una particolare modalità a basso consumo dopo 8 minuti di inattività dell’altoparlante, oltre al beneficio portato da un alimentatore ad alta efficienza.
A voler fare dei paragoni, Home di Google utilizza 2W quando inattivo, e 3W durante la riproduzione ad alto volume, mentre Amazon Eco utilizza 2.8W in idle mode e 7W ad alto volume. Il confronto è comunque difficile, perche HomePod ha delle caratteristiche che dovrebbero essere equiparate con Sonos Play e Home Max di Google, piuttosto che con le originali Amazon Echo e Home.
L’unica certezza è che il diffusore audio di Apple non gonfierà le bollette della luce, anche con una riproduzione continua e un utilizzo quotidiano.