[banner]…[/banner]
Una nuova indagine da Gene Munster di Loup Ventures, conferma che gli altoparlanti smartsoddisfano gli utenti, con HomePod che sale al 3% di adozione, anche se spesso vengono utilizzati per funzioni basilari, ossia solo l’ascolto di musica.
Dei 520 consumatori americani intervistati durante il sondaggio, il 31 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere proprietario di un altoparlante intelligente, tra Amazon Eco, Home di Google, HomePod di Apple, o altri dispositivi con funzionalità smart. Ancor più nel dettaglio, il 55 per cento ha in casa un Amazon Eco, rispetto al 23 per cento che possiede Google Home, e al 3% di HomePod. Sorprendentemente, il 15 per cento degli intervistati ha dichiarato, invece, di utilizzare un prodotto alimentato da Cortana di Microsoft, un assistente virtuale che finora non ha goduto di una ampia adozione da parte degli altoparlanti OEM.
Al di là del dispositivo utilizzato, si scopre che l’89% degli intervistati è assolutamente soddisfatto del proprio acquisto: ancor più con precisione, il 59 per cento degli intervistati è “soddisfatto”, mentre il 30 per cento risulta “molto soddisfatto”. Per Munster, gli alti tassi di soddisfazione corrispondono alle aspettative relativamente basse. Come evidenziato nei risultati del sondaggio, la maggioranza degli utenti, infatti, richiede al dispositivo molto poco, e l’utilizzo si limita generalmente alla riproduzione musicale.
Meno del 15 per cento degli utenti dichiara di accedere alle altre funzioni smart, come il controllo di risultati sportivi, effettuare chiamate o comporre messaggi, così come poco utilizzato è il controllo delle periferiche smart presenti in casa. Addirittura, lo shopping attraverso comandi vocali viene utilizzato solo dal 5% degli intervistati.
Dal sondaggio emerge comunque che Apple è sulla buona strada per condurre una rivoluzione grazie ad HomePod. Questo per via delle caratteristiche tecniche presenti sull’altoparlante, e per la possibilità della periferica di accedere a diverse piattaforme collegate di Apple, come iCloud, Apple Music e HomeKit. Attualmente, però, tutti sono concordi nel dire che Siri deve ancora migliorare, e che al momento non risulta all’altezza della situazione.