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HomePod arriverà tardi, dopo 5 anni di sviluppo e farà meno cose di Amazon Echo

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Il posticipo di HomePod al 2018 è solo la punta dell’iceberg: lo speaker è stato in fase di progettazione e sviluppo per oltre 5 anni; ingegneri e manager Apple hanno cambiato idee e prototipi più volte fino ad arrivare a costruire uno speaker alto quasi un metro contenente dozzine di speaker.

Il progetto è stato persino più volte chiuso e poi riaperto e si narra che in uno degli infiniti uffici Apple a Cupertino ci sia una stanza piena di modelli e prototipi accumulati in tutti questi anni. Ma il dettaglio più preoccupante è che nonostante questa lunghissima e complessa vicenda HomePod arriverà sul mercato con anni di ritardo e potrà fare molte meno cose di Amazon Echo.

homepod
Ancora una volta è Mark Gurman – redattore di Bloomberg noto per i suoi tanti agganci nel mondo della Mela – a parlare della travagliata nascita di HomePod, l’altoparlante wireless per la casa presentato da Apple a giugno di quest’anno e che sarebbe dovuto arrivare in alcuni paesi a dicembre ma che ora la multinazionale di Cupertino ha deciso di rimandare al prossimo anno.

Gurman racconta che gli ingegneri audio di Apple nel 2014 avevano realizzato un prototipo di quello che sarebbe diventato HomePod, progetto che avevano avviato già da un paio di anni e che sono stati colti alla sprovvista dalla presentazione di Amazon Echo con l’assistente vocale Alexa. Gli ingegneri di Apple, scherzando, si sono accusati l’uno con l’altro di avere spifferato dettagli ad Amazon e hanno subito acquistato degli Echo per smontarli e capire com’erano stati costruiti. Dopo aver appurato che la qualità audio del dispositivo in questione non è elevata, sono tornati subito al lavoro per costruire uno speaker migliore.

Sono passati più di due anni e l’Echo di Amazon è diventato un prodotto di successo, apprezzato dai consumatori per la sua capacità di rispondere a domande, ordinare pizze, accendere/spegnere luci, e altro ancora grazie alla possibilità di creare facilmente skill, cioè nuove abilità e funzioni. Nel frattempo – secondo ben informati – Apple avrebbe più volte rimandato l’uscita del suo speaker, a un certo punto persino cancellando il progetto e poi ripristinandolo definendo più volte le caratteristiche fisiche (inclusa una variante alta quasi un metro).

La Mela ha sempre avuto “in casa” vari elementi che avrebbero potuto permettere di creare un concorrente di Echo, incluso Siri e l’App Store, ma Apple avrebbe sempre visto HomePod come nient’altro che un accessorio del suo ecosistema, un po’ come gli auricolari AirPods. È per questa scelta  che l’HomePod che vedremo il prossimo anno non sarà in grado di fare molte delle cose che Alexa può fare da tempo su Amazon Echo

apple come una volta

L’idea originale di HomePod, nata circa cinque anni addietro, era di creare uno speaker migliore rispetto alle proposte di nomi quali Bose, JBL e Harman Kardon. Progetti collaterali di questo tipo non sono insoliti in Apple: i dipendenti sono incoraggiati a seguire il proprio istinto, a patto che il progetto non influisca o rallenti il lavoro principale.

Gli ingegneri volevano un prodotto che potesse fare breccia tra gli audiofili; allo scopo sono stati reclutati grandi nomi tra gli esperti che costruiscono speaker, dando vita all’insieme personalizzato di sette tweeter beamforming che, secondo le promesse di Apple, offre “straordinari suoni ad alta frequenza nonché “un incredibile controllo direzionale” e altre tecnologie che consentono di “preservare la purezza” e la varietà delle registrazioni originali.

Sono state fatte prove con forme di vario tipo, incluso un prototipo costituito da pannello piatto e schermo mesh sul frontale. A un certo punto Apple avrebbe preso in considerazione di vendere il prodotto con il marchio s Beats ma l’idea fu poi abbandonata. Si è discusso di quali e quanti woofer secondari e speaker mid-range aggiungere, di quali colori usare. I prototipi creati sono stati così tanti che sarebbe possibile creare un mini-museo da dedicare solo all’HomePod.

Alla fine di tanti anni di sviluppo, il prodotto nome in codice B238 è stato denominato HomePod e proposto come accessorio dalla divisione Apple che si è occupata anche degli AirPods, gestita da Gary Geaves, in precedenza responsabile ricerca e sviluppo di Bowers & Wilkins. L’HomePod ha un suo team dedicato con ingegneri che lavorano a Valley Green 1, un ufficio vicino il quartier generale di Apple a Cupertino.

Apple ha testato il dispositivo simulando le condizioni più disparate, ricreando nei laboratori dormitori dei college, soggiorni vari e uffici open space. Nel 2016 Apple ha testato il dispositivo nelle case di alcuni dipendenti non legati allo sviluppo del prodotto per ottenere feedback imparziali. Le ultime prove sono state eseguite con dipendenti selezionati dei negozi al dettaglio in varie parti del mondo.

La versione finale che arriverà il prossimo anno, si presenta come uno speaker alto meno di 18 cm, con un woofer di grandi dimensioni e sette tweeter. Sarà possibile accedere in wireless all’intera libreria di Apple Music, sfruttare il controllo vocale grazie a sei microfoni che permettono agli utenti di interagire con il dispositivo anche dall’altra parte della stanza (anche con la musica ad alto volume). Grazie a Siri sarà possibile chiedere cose del tipo: “Ehi Siri, chi è il batterista di questo brano?” oppure creare una coda ‘Up Next’ condivisa con gli altri utenti in casa. Come assistente personale, HomePod, lo ricordiamo, è in grado di inviare messaggi, ricevere aggiornamenti su notizie, sport e meteo oppure controllare gli accessori di domotica: basta chiedere a Siri di accendere le luci, chiudere le tende o attivare una scena. E quando non si è a casa, HomePod diventa “hub” offrendo accesso da remoto e automazioni domotiche tramite l’app Casa su iPhone e iPad.

Resta il mistero, non svelato da Gurman, sul perché Apple abbia deciso di rinviare al prossimo anno la distribuzione del prodotto. Un accessorio di questo tipo, presentato in tempo, sarebbe stato perfetto come regalo natalizio per i numerosi appassionati dei prodotti della Mela.

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