[banner]…[/banner]
Anche se ancora è affare di pochi, il potenziale di HoloLens attira i più: Microsoft sta focalizzando l’attenzione sugli impieghi AR aziendali, proprio come Google ha intenzione di fare con i nuovi Google Glass Enterprise Edition. Durante l’ultima conferenza CVPR (Computer Vision e Pattern Recognition) tenutasi alle Hawaii, il Research VP di Microsoft, Harry Shum, ha rivelato che il prossimo paio di occhiali smart, sarà dotato di un co-processore per l’unità di elaborazione olografica (HPU), in grado di riconoscere gli oggetti del mondo reale, senza la necessità di essere connessi al cloud.
Facile pensare che la prossima versione di HoloLens sia proiettata anche al versante videoludico: la nuova tecnologia mostrata da Shum evidenzia come il nuovo chip sia in grado di captare e riconoscere il movimento di una mano. Tuttavia, ancora una volta, il nuovo visore sarà probabilmente dedicato al mondo delle imprese. Già a maggio scorso, il CEO di Microsoft Satya Nadella, aveva dimostrato come l’impiego di tale tecnologia potesse essere utile in ambito business, ad esempio per progettare una cucina.
Nello stesso evento, poi, Microsoft ha rivelato il potenziale di HoloLens nell’aiutare i non vedenti: il visore aiuterà “a vedere”, riconoscendo gli oggetti e descrivendoli per chi li indossa. Ad esempio, gli occhiali potranno identificare amici e familiari, trovare un numero della camere d’albergo o di un appartamento, e persino descrivere una scena, come un uomo che porta a spasso un cane.
Peraltro, Microsoft ha intenzione di realizzare i nuovi chip in proprio, pensati per offrire una nuova esperienza di IA veloce e flessibile, che non richiederà più una connessione a Internet attiva per eseguire compiti, come il riconoscimento di oggetti. Microsoft, però, non è la sola occupata nella realizzazione di un tale chip: anche Apple e Google dispongono di processori simili.
Il nuovo co-processore sembra essere, allora, una parte centrale della prossima visione degli HoloLens, che salteranno la versione 2, per andare dritti alla terza revisione, attesa per fine 2018 o, al più, inizio 2019.