Hitachi, Seagate e Western Digital hanno deciso di cooperare per creare un pool di ricerca dedicato allo sviluppo di tecnologie future da sfruttare nei dischi rigidi del futuro. Samsung e Toshiba sono state invitate a partecipare all’alleanza e contribuire con i necessari investimenti a nuove tecnologie nel campo degli hard disk. Le sfide da affrontare, infatti, costerebbero miliardi di dollari: troppo per un singolo produttore. Da questo punto di vista, i produttori sono riusciti a semplificare la tecnologia per la costruzione di dischi SSD e la parte più complessa rimane ora la costruzione dei controller, prodotti che le aziende demandano a società quali Indinlix o SandForce, inglobandoli all’interno di chip di memorie flash, uno dei motivi che ha spinto le tre aziende a lanciarsi in quello che è ancora indubbiamente un mercato con un futuro luminoso e promettente.
Una recente analisi condotta da Parks Associates indica che le esigenze di memorizzazione di contenuto multimediale di un nucleo familiare raggiungerà quasi 900 GB alla fine del 2014, principalmente a causa dei video scaricati, delle copie di dischi Blu-Ray e delle crescenti funzionalità di registrazione dei sistemi DVR.
[A cura di Mauro Notarianni]