Tra le novità più interessanti di iOS 4.1 in versione iPhone 4 c’è in prima fila sicuramente l’HDR (acronimo di High Dynamic Range), una metodologia di postproduzione fotografica che, sommando due o più scatti regolati secondo differenti esposizioni, consente di ottenere immagini con miglior resa di ombre e punti di luce.
Molto usato dai professionisti, essenzialmente per soggetti statici, e in alcuni casi per ottenere effetti “drammatici” in iPhone 4 HDR viene reso semplice ed immediato. Il telefono fa, infatti, tutto da solo, senza bisogno di scatti multipli e di software ad hoc: una volta attivata la modalità HDR il modulo di foto digitale si occupa di scattare due foto in rapidissima sequenza, una modulata sull’esposizione con luci dominanti e una che adatta la foto sulle ombre. Il software somma le due foto, lascia nel rullino quella “originale” (così come sarebbe stata senza HDR) e crea quella ritoccata.
Fin qui il funzionamento tecnico dell’HDR su iPhone, ma quali sono i risultati e in quali situazioni possiamo sperare di trarre reali benefici? Nel week end Macitynet ha provato a svolgere alcuni test di cui pubblichiamo i risultati commentati in una galleria fotografica; la nostra prova non ha la pretesa di rappresentare la parola definitiva in materia ma solo quella di costituire una piccola guida all’uso con consigli pratici su come e quando usare HDR e su che risultati attendersi e magari anche contribuire ad aprire il dibattito a margine di una funzione che promette di conquistare qualche titolo di testa sui siti specializzati in foto casual e di dividere gli estimatori dai denigratori.
Lasciando, appunto, alla galleria questo compito, qui aggiungiamo solo alcune considerazioni generali.
La prima scaturisce a margine dello scopo che Apple si è prefissa con HDR per iPhone, ovvero la facilità di accesso ad una tecnologia molto interessante ma che fino a ieri era aperta a chi aveva almeno un minimo di conoscenze tecniche. Questo significa possibilità di avere foto HDR con il solo tocco del tasto di scatto ma dall’altra anche zero possibilità di regolazioni il che rende HDR a volte poco utile e a volte (ad esempio quanto la foto ha già una buona luce) anche dannoso per la qualità dell’immagine.
Va anche detto che HDR su iPhone moltiplica per due l’occupazione di memoria delle immagini. Lo scatto originale, infatti, come accennato, viene archiviato per cui avrete sempre due foto dello stesso soggetto. Occhio, quindi, alllo spazio che vi resta su iPhone 4.
Un’altra riflessione riguarda i soggetti che possono godere dei maggiori benefici. Più statiche sono le immagini e più elevata la qualità dello scatto; la tecnologia prevede infatti che iPhone produca due scatti a pochi centesimi di secondo uno dall’altro sommati dal software per migliorare l’effetto determinato dall’esposizione. Anche se le due immagini vengono scattate in tempi molto ravvicinati la presenza di un soggetto in movimento o di un leggero tremolio della mano determinano un effetto mosso. Quasi indispensabile, dunque, un appoggio stabile; possibilmente si dovrebbero anche evitare inquadrature con persone o veicoli in movimento. In caso contrario si otterranno scatti con dettagli sdoppiati di cui abbiamo qualche esempio nella nostra galleria.
Infine va tenuto ben presente il fatto che l’uso di HDR rallenta (e non di poco) la ripresa delle immagini. iPhone infatti ha bisogno di elaborare lo scatto per sommare le due foto e questo richiede qualche secondo, anche quattro o cinque, prima di rilasciare la macchina fotografica e renderla pronta all’uso di nuovo.
Una volta presa coscienza e messi in conto questi aspetti va detto che HDR rappresenta un interessante aggiunta al modulo fotografico di iPhone 4, già di per sé interessante almeno al pari di quello di una “punta e scatta” di qualità media e in quanto tale da accogliere con favore. Tutti coloro che non sono soddisfatti dalle spartane regolazioni e dei risultati o che non dispongono di un iPhone 4, dovrebbero pensare di acquistare un’app dedicata come, ad esempio, l’eccellente HDR Pro, oppure rivolgersi ad un software ad hoc per l’elaborazione direttamente sul computer.
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