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Le anticipazioni sono confermate: arriva a fine agosto la nuova mirrorless made in Sweden, la Hasselblad X1D, prima medio formato senza specchio e mirino ottico. Prezzo relativamente contenuto (stiamo sempre parlando di quasi ottomila euro, ma meno del sistema con pentaprisma prodotto sempre da Hasselblad) e prestazioni maiuscole.
A partire dal sensore CMOS da 50 Megapixel in formato 6×6, cioè un vero medio formato. Un sensore maiuscolo che consente di lavorare su fotografie con ottiche di genere molto diverso da quelle pensate per i sensori più piccoli. Il peso della scocca in alluminio è contenuto: 725 grammi, con dimensioni di 150 per 98 per 71 millimetri. Interessante la parte digitale: il sensore è capace di andare da un ISO base 100 fino a 256mila ISO con una gamma dinamica di 14 stop.
Al posto del mirino ottico c’è un EVF, mirino elettronico, con alta risoluzione. Ma è più interessante il display TFT non reclinabile da 3 pollici multitouch, perché consente di utilizzare una interfaccia molto pulita e gradevole sulla quale torneremo quando potremo provare l’apparecchio. Vale la pena sottolineare che sono anche pochi i pulsanti di gestione (due ghiere rotanti e sei pulsanti) presenti sul corpo macchina, lasciando intendere che l’idea è che la macchina sia leggera e manovrabile in modo flessibile via touch.
Scatta in formato RAW 3FR (il formato di Hasselblad) e in jpeg. Doppia scheda SD per salvare magari una copia jpeg su una card e l’altra in raw sull’altra, o per salvare contemporaneamente su entrambe, in modalità “backup istantaneo”. Tra le dotazioni tecnologiche della fotocamera medioformato pensata per gli esterni ci sono GPS integrato, Wi-Fi e connessione USB-C oltre a uscita HDMI e audio in/out.
Due obiettivi autofocus progettati in Svezia ma prodotti in Giappone: 45mm f/3.5 e 90mm f/3.2 che costano rispettivamente 2.295 dollari e 2.695 dollari. Al Photokina arriverà un terzo obietivo grandangolare 30mm, mentre già da oggi i 14 obiettivi H sono compatibili con Hasselblad X1D utilizzando un adattatore piuttosto semplice. In euro il corpo macchina costa 7.900 euro.
La mossa di Hasselblad, che quest’anno aveva già fatto un altro annuncio di prodotto, è sempre più chiara: l’azienda sta uscendo da anni di sofferenza del digitale e, con una nuova proprietà, ha reindirizzato le proprie priorità. L’obiettivo è quello di ritrovare le proprie radici, il “genio” di Victor Hasselblad che aveva ragionato in termini di portabilità e qualità, e lavorare quindi per costruire una macchina digitale moderna che sia anche utilizzabile in contesti e con scopi molto diversi.
Un lavoro di progettazione, di design e di ricerca ha portato alla realizzazione di un apparecchio decisamente innovativo: dimensioni sostanzialmente analoghe a quelle di un corpo macchina Leica M, più piccole di una DSLR e poco più grandi di una Fuji X-Pro2, la Hasselblad X1D si propone come una macchina versatile e capace di interpretare esigenze del professionita ma anche dell’amatore evoluto e benestante (tra obiettivi e corpo macchina si arriva a 10mila euro tranquillamente). Un appassionato che comunque potrebbe essere interessato in alternativa alla dotazione tecnologica offerta dalla tedesca Leica.
La grande differenza che Hasselblad pensa di poter “vendere” sul mercato è sia la capacità di produzione di macchine “fatta a mano” in Svezia (e quindi di alta qualità rispetto a quelle che si possono comprare made in China) che il respiro e le proprietà ottiche e fisiche derivanti dall’utilizzo di un sensore di grandi dimensioni. Esistono altre macchine fotografiche con sensori che arrivano a 50 megapixel, ma si tratta di pixel “schiacciati” l’uno sull’altro, con la densità che si ottiene nell’area disponibile per un sensore di una full frame. Invece qui lo spazio è nettamente superiore, a tutto vantaggio dei risultati ottici ottenibili. Come si vede dalle foto, oltretutto in maniera molto compatta, perché la profondità di questa macchina è contenuta. Vedremo alla prova sul campo i risultati.