Apple fa chiudere la vetrina di un venditore Amazon, con l’accusa di avere venduto prodotti contraffatti e il venditore fa causa sia ad Amazon che ad Apple per pratiche anticoncorrenziali.
La vicenda parte dalla richiesta di Cupertino indirizzata, appunto, ad Amazon di terminare la vendita di alcuni accessori proposti dall’azienda americana Hard To Find, un operatore del markeplace, la soluzione di ecommerce che Amazon offre alle terze parti. Amazon, che ha politiche piuttosto stringenti da questo punto di vista, anche se difficilmente opera in maniera indipendente, senza una precisa denuncia, ha obbedito, chiudendo il contratto. La vicenda non è del tutto inusuale (e non tocca solo Apple), ma in questo caso Hard To Find non è rimasta mani in mano denunciando le controparti.
Secondo Hard 2 Find, i prodotti erano tutti originali e la vera ragione della rimozione ha origine in una strategia anticoncorrenziale delle due aziende, che non avrebbero visto di buon occhio i pressi particolarmente vantaggiosi proposti dal venditore, e che avrebbero così “inventato” la scusa dei prodotti contraffatti solo per bloccare le vendite determinando una perdita di 180mila dollari al mese.
In questo caso inoltre, sempre secondo Hard 2 Find, ci sarebbe collusione fra Apple e Amazon: “Apple e Amazon si sono impegnati in un’azione cospiratoria e concordata che coinvolge il monitoraggio da parte di Apple di tutti i venditori Amazon per la vendita di oggetti a prezzi aggressivi”, politica che ovviamente tenderebbe ad allontanare gli acquirenti dagli store ufficiali. Al momento Amazon ed Apple non hanno rilasciato alcun commento sulla questione.