I rapporti tra la Russia ed Apple non sono mai stati idilliaci. Dapprima la rimozione della statua di Steve Jobs che, fino a qualche settimana fa, si ergeva a San Pietroburgo, poi la proposta di legge di un membro del parlamento russo e della Duma di Stato per vietare l’utilizzo di iPhone e iPad ai parlamentari. Infine anche questa: la polizia regionale russa nella nella regione degli Urali investirà ben 37.000 dollari nell’acquisto di strumenti utili a violare la sicurezza dei device di Apple.
La richiesta da parte della polizia regionale russa è stata pubblicata sulle pagine web, riporta la redazione di rt.com, come se si trattasse di un vero e proprio appalto, alla cui gara potevano partecipare tutte le società in grado di offrire apparecchiature potenzialmente idonee a bypassare i sistemi di sicurezza posti in essere da Apple su iPhone e iPad. L’appello è già scaduto e i risultati della richiesta, se così possiamo impropriamente chiamarlo, saranno pubblicati a metà dicembre.
La polizia della regione di Sverdlovsk negli Urali, protagonista della richiesta, ha spiegato il bisogno di tale apparecchiatura per poter essere agevolata in future e potenziali indagini penali. In altri termini, nel caso in cui gli iPhone vengano utilizzati per commettere un determinato crimine, l’apparecchiatura fornita a seguito di questa particolare richiesta potrebbe aiutare gli esperti nella ricerca di informazioni relative al caso di rilevanza penale. La richiesta esplicitata dalla polizia regionale russa non cita, oltre ad Apple, altri brand noti nel mondo della produzione di smartphone. Non è chiaro comprendere il perché, ma probabilmente in quel di Cupertino dovranno prendere l’intera vicenda come un enorme complimento, segno che le soluzioni adottate sui dispositivi iOS offrono il più alto gradi di protezione dati.
A breve saranno reso pubblici i vincitori di tale appalto. Non è comunque la prima volta che le forze dell’ordine russe si rendono protagoniste di una simile richiesta; già in passato, il ministro dell’interno russo aveva richiesto apparacchiature volte all’hacking del network anonimo TOR, offrendo la più alta cifra di 111.000 dollari.