Il famoso social network ancora nel mirino dei criminali informatici. Nella notte tra il 14 e il 15 Marzo un gruppo di hacker, probabilmente di origine turca, ha portato a termine un attacco su scala globale che ha interessato migliaia di profili Twitter in tutto il mondo.
Tra le vittime risultano importanti aziende europee sui cui account sono stati pubblicati, senza autorizzazione, post propagandistici sull’attuale governo turco.
L’attacco di questi hacker ai profili Twitter di aziende europee, soprattutto italiane, e anche a quello ufficiale del Parlamento Europeo è molto probabilmente legato alla crisi diplomatica in corso tra Ankara, L’Aia e Berlino. Subito dopo aver ottenuto l’accesso agli account, i criminali informatici hanno potuto condividere liberamente un post inneggiante il governo turco e in particolare all’attuale presidente Erdogan, inserendo nel contenuto del messaggio hashtag come #Nazihollanda e #Nazyalmania, di chiaro carattere filo nazista. Gli hacker non sono ancora stati identificati e tuttora continuano imperterriti a colpire centinaia di altri profili Twitter, protetti dall’anonimato garantito da sofisticate tecniche di elusione.
Il nostro paese non è stato esentato dall’attacco e a cadere tra le vittime dei criminali turchi figurano i profili Twitter di importanti aziende come Eni, Italo Treno e Ferrovie dello Stato. Sintomo inequivocabile della violazione è stato un post contenete un video di propaganda filo governativa in cui compare l’attuale presidente della Turchia Erdogan e il messaggio in lingua turca “Un piccolo schiaffo ottomano. Ci vediamo il 16 aprile”, con riferimento al prossimo referendum costituzionale sulla riforma presidenziale in Turchia. Tale pubblicazione ha innescato l’immediata reazione dei responsabili dei social media delle aziende che hanno prontamente eliminato i contenuti incriminati dai profili. Per poter ottenere i diritti a pubblicare sulle pagine Twitter delle vittime sembra che gli hacker abbiano sfruttato una vulnerabilità presente nel sistema di conteggio dei follower usato da Twitter, che gli ha consentito di violare migliaia di account probabilmente scelti a caso.
Il CEO di Twitter Counter, Omer Ginor, ha confermato l’apertura di un’indagine interna per far luce sui problemi tecnici dell’app che hanno consentito la violazione: “Abbiamo aperto un’inchiesta. Prima di qualsiasi conclusione, abbiamo già preso le contromisure per contenere l’hackeraggio sugli account dei nostri utilizzatori”.
Attualmente nessun criminale ha rivendicato l’attacco informatico, che ricordiamo tra gli altri ha interessato il profilo ufficiale del Parlamento Europeo, quello del Borussia Dortmund, dell’UNICEF USA, di Amnesty International, Forbes, della BBC North America, Reuters Japan, Toyota Italia, della Duke University, gli account dei ministeri francesi dell’Economia, delle Finanze e dell’Economia sociale.
Est, azienda specializzata in sicurezza, consiglia agli utenti di Twitter di cambiare la password del proprio account, impostandone una complessa e difficile da violare, magari affidandosi a un sistema di password manager che sia in grado di generarne automaticamente e differenziandole per ogni servizio Internet utilizzato.
Un altro suggerimento è quello di attivare l’autenticazione a due fattori nelle impostazioni di Twitter per aggiungere un ulteriore controllo all’accesso al profilo, proprio come succede per molti servizi di Internet Banking o in altre realtà aziendali che hanno scelto di proteggere i dati dei loro utenti con una soluzione di questo tipo.