Un australiano di 24 anni è stato condannato da un tribunale locale per l’hacking effettuato sui sistemi interni di Cupertino e, secondo quanto riferito, il giovane hacker è responsabile per aver pubblicato dettagli relativi ai dipendenti Apple, oltre che sui firmware, divulgati su Twitter e GitHub.
In un secondo caso in cui Apple è stata hackerata, sempre in Australia e nello stesso periodo, il 24 enne Abe Crannaford è stato condannato e multato dagli Stati Uniti dalla Eden Local Court, dopo essersi dichiarato colpevole di due accuse di accesso non autorizzato a dati riservati.
In questo caso, anche se il giudice ha ritenuto probabile che non vi siano state intenzioni maligne, quello che è stato giudicato è il principio di fondo, per cui l’hacker sapeva di compiere un’azione sbagliata. La condanna è stata diretta:
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Secondo quanto riferito, l” hacker ha estratto i dettagli dei dipendenti Apple e li ha pubblicati sul proprio account Twitter. Si ritiene che abbia anche pubblicato collegamenti su GitHub al firmware confidenziale di Apple. Secondo quanto riferito, la pena per questi reati consiste in due anni di reclusione e multe per un totale di oltre 13.600 dollari.
Nell’occasione, però, il magistrato Dick ha scelto di non imprigionare Crannaford, limitando altresì l’ammontare delle ammende a 3.400 dollari. In più, dovrà scontare un periodo di 18 mesi di libertà vigilata, in cui sarà tenuto d’occhio dalla comunità, dovendo tenersi lontano da altri reati.
L’avvocato difensore di Crannaford, Ines Chiumento, ha sostenuto che Apple incoraggia in modo attivo questo tipo di pirateria informatica, con il suo record di personale pagato per scoprire problemi di sicurezza. Ciò nonostante, il magistrato ha ritenuto di non aderire a questa linea difensiva.
Ricordiamo che Crannaford ha portato a termine il suo hacking tra la metà del 2017 e l’inizio del 2018, accedendo ai sistemi Apple dalla sua casa a Moruya Heads, nel Nuovo Galles del Sud.
Si tratta di un caso è separato da un altro avvenimento simile, sempre del 2017, che ha coinvolto un minore australiano. Su quel caso Apple ha affermato che nessun dato degli utenti è stato rubato e l’adolescente ha ricevuto una sorta di libertà vigilata da parte della giuria.
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