Mats Granryd, direttore generale della GSMA – l’associazione che appresenta gli interessi del settore della telefonia mobile di tutto il mondo e riunisce centinaia di operatori e centinaia di società nche lavorano a varo titolo nel settore mobile, ha scritto una lettera invitando a un’azione urgente per promuovere le ambizioni digitali europee alle soglie dell’era del 5G.
“Come certamente saprete, i cittadini e le imprese d’Europa si affidano alle reti mobili per socializzare, condurre gli affari e accedere alle informazioni ogni giorno, in ogni angolo di ogni Stato membro dell’Unione” si legge nel testo.
“L’attività sociale ed economica sovrastante a questa infrastruttura digitale traina la crescita economica, plasma l’innovazione futura e promuove società più inclusive. Mentre vi preparate al Consiglio dei ministri di domani, sento l’esigenza di esporre le mie preoccupazioni sullo stato attuale delle discussioni relative alla proposta di Codice europeo della comunicazione elettronica (il Codice)”.
“Nonostante la visione dell’Unione europea a proposito di una ‘società dei gigabit’, e nonostante il fatto che le recenti discussioni tra i capi di Stato europei dimostrino una forte ambizione per la riconquista della leadership digitale della regione e per lo sfruttamento del pieno potere del digitale per guidare la crescita, i posti di lavoro e la competitività, non osserviamo alcuna azione mirata all’offerta di risultati tangibili”.
“La GSMA prevede che entro il 2025 oltre un terzo delle connessioni mobili in Europa potrebbe transitare su reti 5G, fornendo a cittadini e imprese l’accesso a una connettività diffusa ed estremamente veloce. Questa previsione incoraggiante, però, non è un dato di fatto. La leadership europea nell’era del 5G dipenderà fortemente dalla riforma dei regolamenti sulle telecomunicazioni per promuovere investimenti e innovazione. Il codice rappresenta un’opportunità unica per abbandonare visioni da tempo obsolete del mercato digitale, per definire finalmente una politica proiettata al futuro che consentirà all’Unione europea di essere nuovamente percepita come centro di innovazione tecnologica”.
“Lo spettro di banda è la linfa vitale delle reti mobili, ed è quindi essenziale che le istituzioni della UE varino la riforma della gestione dello spettro in Europa, agendo in base alle considerazioni riportate qui di seguito per garantire la viabilità a lungo termine del 5G e della ‘società dei gigabit’:
- Una maggiore certezza e prevedibilità per le licenze dello spettro, compresa una durata minima delle concessioni di 25 anni accompagnata da una forte propensione al rinnovo, un metodo che ha dimostrato di attrarre maggiori investimenti continuativi nell’infrastruttura di nuova generazione
- Un efficiente meccanismo di revisione da parte di esperti, per stimolare la condivisione delle pratiche ottimali nei settori della progettazione e delle procedure di aggiudicazione dello spettro
- La condivisione volontaria dello spettro per promuovere la concorrenza, l’innovazione e la differenziazione a tutto vantaggio dei cittadini europei
- Delle strutture tariffarie sempre più lontane dalla generazione di reddito a breve termine, per promuovere le realtà che riflettono sia l’uso efficace ed efficiente dello spettro, sia gli impegni in materia di copertura
“Siamo consapevoli dell’interesse sovrano degli Stati membri sulle risorse dello spettro, ma questo è il momento giusto per una coraggiosa azione di riforma della sua gestione, se l’Europa ha una qualche speranza di riconquistare una posizione dominante nelle tecnologie digitali. Fermarci allo status quo manterrà l’Europa frammentata, con la certezza che resteremo alle spalle di altre regioni e non riusciremo a formare un vero e proprio Mercato unico digitale. Sprono tutti quanti a sfruttare il nostro patrimonio di pionieri del settore mobile con la tecnologia GSM per fare il cambiamento necessario a incentivare gli investimenti sulla connettività, promuovendo l’introduzione di soluzioni mobili avanzate in tutti i settori e nei servizi pubblici. Vorrei essere chiaro: si tratta di molto più della semplice sostenibilità dell’ambiente imprenditoriale per gli operatori mobili. Oggi è in gioco l’obiettivo essenziale per le esigenze sociali ed economiche a lungo termine dell’Europa”.
“Ora che i negoziati sul Codice si avviano alla fase finale, esorto tutte le istituzioni europee a continuare a premere per la riforma del quadro delle telecomunicazioni e a valutare in modo critico e rigoroso le specifiche misure del Codice contrarie agli obiettivi politici e alle ambizioni digitali dell’Europa. Ci possono essere altre questioni che raccolgono maggiore attenzione pubblica, ma mi permetto di sottolineare che sono poche quelle più importanti per il futuro sociale ed economico dell’Europa, dei suoi cittadini e delle sue industrie”