Apple ha sempre dichiarato di essere orgogliosa della diversità vantandosi di accogliere chiunque, indipendentemente dal luogo di provenienza, dalla religione in cui crede, orientamento sessuale, colore delle pelle e così via. Dagli ultimi report le statistiche che forniscono una analisi della forza di lavoro aziendale basata su genere, razza e appartenenza etnica, emerge il miglioramento anno dopo anno e sostanziali progressi nell’aumento della forza lavoro con candidati diversi e qualificati.
Il CEO Tim Cook ha più volte ribadito di essere fermamente convinto che la creazione di un ambiente di lavoro che consenta di attrarre, mantenere e coinvolgere pienamente talenti diversi porti a una migliore innovazione e a maggiore creatività in prodotti e servizi. A livello di top manager non c’è però molta diversità e un piccolo gruppo di azionisti ritiene che anche ai vertici è ora di attuare cambiamenti. Tony Maldonado, alla guida degli azionisti in questione, ritiene che l’affermazione di Apple, secondo la quale non sono state finora individuate persone qualificate, sono solo “stronzate”.
Per il secondo anno consecutivo, il gruppo presenterà al voto degli azionisti una proposta per accelerare sforzi volti a ottenere la diversità anche nella dirigenza di Cupertino. Maldonado non spiega chi dovrebbe assumere o promuovere Apple ma propone di legare alcuni bonus a specifici obiettivi sulla diversità. Il Consiglio di Amministrazione di Apple ha chiesto agli azionisti di votare contro la proposta in questione, bollando la richiesta come “non necessaria”, “inopportuna” e spiegando che l’azienda ha già mostrato il suo impegno per una visione globale di inclusione e diversità.