Grooveshark subisce una dura sconfitta in tribunale: la corte federale di New York ha stabilito che l’azienda Escape Media Group, la ragione sociale dietro al servizio, e il suo business violano la legge sul copyright e l’ha dichiarata colpevole, dando ragione alle major discografiche che da anni battagliavano con il servizio musicale in streaming. Fondato nel 2007, Grooveshark è un servizio musicale in streaming basato sul concetto di file sarin in streaming: gli utenti iscritti al servizio possono infatti caricare sulla nuvola i propri file musicale, rendendoli così disponibili a tutti gli utenti del servizio.
L’azienda si è sempre appoggiata a questa sua caratteristica e per far valere i diritti del DMCA, che prevede che i servizi online non siano responsabili di ciò che viene caricato online dai suoi utenti – lo stesso principio che tutela per esempio YouTube – ma questo non è bastato: l’accusa infatti punta sul fatto che siano stati proprio i dipendenti di Grooveshark, e gli stessi fondatori Samuel Tarantino e Joshua Greenberg, a caricare online un cospicuo numero di brani musicale, circa 5.977, oltre ad aver distrutto della documentazione che avrebbe ancor più efficacemente mostrato la colpevolezza.
Ora Grooveshark rischia una multa, che sicuramente non sarà leggera e potrebbe mettere a repentaglio l’esistenza stessa del servizio; nonostante l’azienda si stia probabilmente preparando all’appello, si tratta di una rilevante sconfitta e non è da escludere che Grooveshark possa chiudere i battenti nel prossimo futuro.