L’app GrindR è stata rimossa sia da App Store di iPhone e iPad che da Google Play di Android in Cina. La sua sparizione sembra essere avvenuta il 27 gennaio, poco dopo l’annuncio da parte del governo cinese riguardo al fatto che l’app era ampiamente utilizzata per diffondere contenuti illegali, pornografia e altre attività «malate» online. La rimozione di Grindr dai negozi di app in Cina arriva a pochi giorni dall’avvio delle Olimpiadi invernali, che saranno ospitate proprio a Pechino.
Va detto che sebbene l’omosessualità non sia illegale nel paese, recentemente le politiche governative sono diventate sempre più intolleranti. Per di più la rimozione delle applicazioni dai negozi digitali di app cinesi negli ultimi anni è diventata sempre più comune e non ha riguardato solo app di appuntamenti (per persone LGBTQ, nel caso di GrindR), ma anche quelle di altre categorie incluse app di notizie, podcast, mappe e tutte quelle che potevano apparentemente essere utilizzate per facilitare attività ritenute illegali.
Anche molti videogiochi hanno subìto una sorte simile, togliendo l’intrattenimento a decine di migliaia di persone. L’anno scorso è stata persino eliminata una popolare app del Corano per le stesse ragioni.
Allo stesso tempo per gli sviluppatori stranieri è diventato impegnativo mantenere le app in Cina, motivo per cui alcuni di loro hanno preferito ritirare il proprio servizio dal mercato anziché provare a cambiarlo. Tra queste ci sono anche giganti come Microsoft che ad ottobre ha annunciato la chiusura di LinkedIn in Cina mentre a novembre Epic Games ha chiuso Fortnite.
Apple non ha commentato la rimozione di GrindR dall’App Store cinese ma la posizione dell’azienda a riguardo è piuttosto chiara. In passato infatti il colosso di Cupertino ha più volte ribadito il suo approccio relativo alla gestione dei diritti umani all’estero, come in un documento ufficiale dove spiega sostanzialmente che anche quando Apple non si trova d’accordo con il governo di un paese tende comunque a rispettare le leggi locali.
Non è la prima volta che le app LGBTQ finiscono nel mirino: in passato anche in USA sono state messe sotto indagine per aver consentito l’iscrizione ai minori e diverse altre sono state censurate su App Store per motivi analoghi a quelli che hanno portato la rimozione di GrindR dagli app store in Cina.
Ad ogni modo sebbene GrindR sia tra le app di dating LGBTQ più famose al mondo, la sua rimozione in Cina non dovrebbe creare troppi problemi: come spiega Bloomberg infatti gli utenti cinesi possono ancora affidarsi ad altre app alternative, come Bluede. In Italia l’app Grindr è disponibile da qui per iPhone e anche per dispositivi Android da questa pagina di Google Play Store.