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Greg Joswiak, i problemi di iOS 8.01 non erano un bug software

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I problemi di iOS 8.01 che costrinsero Apple  a ritrare l’update non erano determinati un bug di programmazione. A dare per la prima volta una spiegazione anche se parziale di quel che è accaduto qualche settimana fa in una incresciosa serata che determinò, proprio per il rilascio di iOS 8.01, il, blocco di un grande numero di dispositivi Apple è stato Greg Joswiak, Vice President di Apple responsabile dell’iPhone marketing, nel corso di un’intervista con Ina Fried e Walt Mossberg di Re/code

Joswiak, ha respinto la tesi da tutti avanzata che si fosse trattato di un problema di programmazione e del lancio affrettato di un prodotto non testato a sufficienza. «Non si è trattato di questo – ha detto il manager Apple – piuttosto è stato il sistema con cui è stato mandato ai server a dare problemi». Joswiak non ha elaborato ulteriormente, rendendo impossibile comprendere esattamente quel che è accaduto (è difficile immaginare  senza l’aiuto di Apple come una errata distribuzione possa avere provocato il blocco del dispositivo al punto da renderlo inutilizzabile per fare chiamate), ma in ogni caso è parso difendere chi ha creato l’aggiornamento. Joswiak ha poi aggiunto che comunque il bug ha riguardato un numero molto modesto, in base ai parametri di Apple, di utenti: «solo 40mila». Non per questo però Apple non ha colpe e si scusa: «siamo molto spiacenti di quello che è accaduto»

Tornando al marketing e parlando di iPhone 6 e 6 Plus, Joswiak ripete quanto già affermato dal CEO Tim Cook nel corso dell’ultima conferenza nel corso della quale sono stati annunciati i risultati finanziari dell’ultimo trimestre fiscale, spiegando di non essere sicuro quale tra i due sia il dispositivo più venduto ma che Apple sta vendendo tutto quanto prodotto rapidamente. Ancora, sulla falsariga di quanto già dichiarato da Cook parlando del boicottaggio di Apple Pay da parte delle catene di farmacie statunitensi Rite Aid e CVS, Joswiak ripete che i rivenditori dovrebbero accettare il sistema di pagamento richiesto dagli utenti, evidenziando ancora una volta come il meccanismo di Apple migliora i pagamenti mobile e che questo non raccoglie alcun dato relativo alle transazioni che potrebbe ricondurre direttamente all’utente, di come le transazioni di pagamento restino private e condivise solo fra acquirente, negozio e banca dell’acquirente.

Parlando di Apple Watch, Mossberg ha evidenziato che potrebbe costare migliaia di dollari ma Joswiak ha spiegato che saranno disponibili varianti con vari range di prezzi, permettendo agli utenti di scegliere quella per loro più appropriata.

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Greg Joswiak
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