Un plauso per Apple, disapprovazione per HP, Dell e Lenovo. Ecco quel che emerge dalla dodicesima edizione dell’Ecoguida ai prodotti hi-tech. La classifica di Greepeace che l’associazione stila ormai da tre anni valuta sia processi di produzione che prodotti per l’eliminazione di sostanze tossiche, per l’impegno al riciclo dei prodotti usati e, sempre di più, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
La sottolineatura dell’impegno di Apple e la bocciatura dei tre ‘grandi’ dell’informatica è uno dei temi di maggior significato nella graduatoria, evidenziata nel testo introduttivo. Cupertino viene elogiata per avere ‘rispettato gli impegni. La nuova linea dei loro prodotti – dice Greenpeace – è assolutamente priva di PVC e senza BFRs’. à il non rispetto degli impegni, invece, a portare sul banco degli imputati HP, Lenovo e Dell. ‘Avevano detto che avrebbero eliminto PVC (polivinilcloruro) e BFRs (ritardanti di fiamma bromurati) entro il 2009 e non l’hanno fatto. Gli impegni volontari delle aziende non sono un gioco – dice con tono di rimprovero l’associazione ambientalista -. Le promesse devono essere mantenute. Non ci sono scuse.’
Le graffianti parole di Greenpeace che colpiscono, tra gli altri, Dell suonano davvero ironiche quando si considera che la società di Round Rock aveva allestito una campagna contro Apple accusandola di usare strumentalmente il proprio impegno per una elettronica ecocompatibile. Dell aveva portato Cupertino davanti al giurì della pubblicità (venendo poi sconfitta) e predisposto anche una serie di attacchi via blog dai quali alcuni eminenti manager ricordavano al mondo che Dell si era presa impegni anche più restrittivi di quelli di Apple. Impegni che, si apprende oggi da Greenpeace, non sarebbero stati rispettati.
Apple, in ogni caso, al di là degli elogi per l’impegno mantenuto non fa passi avanti nella graduatoria; con il suo punteggio di 4,7, anzi, perde una posizione piazzandosi all’11° posto. ‘Tutti i prodotti Apple sono ormai senza PVC e ritardanti di fiamma bromurati, – dice GreenPeace – tranne alcuni cavi in attesa di certificazione. Si attendono tuttavia impegni riguardo ad altre sostanze tossiche’. L’associazione sottolinea il sistema di ritiro dei prodotti usati e l’obiettivo del 50% del riciclo entro il 2010 oltre che la riduzione dei consumi energetici del 3% dal 2006 al 2007. ‘Ma ci sono dati incompleti su efficienza energetica e fonti alternative’, dice la nota a commento.
Nella classifica si deve notare la precipitosa discesa di Sony dal 5 al 12° posto per tutta un serie di cause coincidenti: ‘sul criterio del principio di precauzione, sulla scadenza per l’eliminazione di PVC e ritardanti di fiamma bromurati (spostata ad oltre il 2010), sul fatto che non sostiene il principio della Responsabilità Individuale del Produttore e per non aver esteso il suo programma di ritiro di prodotti usati oltre il Nord America. Debole anche il supporto ai tagli di emissioni di CO2, ma buona l’efficienza energetica’
Nokia resiste al primo posto con 7,4 punti su 10, ma Samsung e Sony Ericsson, al secondo e terzo posto con 7,1 e 6,5 punti hanno recuperato posizioni. Anche LGE, Toshiba e Motorola migliorano il loro punteggio mentre è clamoroso lo scivolone di Sony che passa dal quinto al dodicesimo posto per non aver tenuto il passo degli altri marchi, soprattutto nel riciclo del materiale dismesso. Le citate Dell, Hewlett Packard (HP), e Lenovo sono al 13°, 14° e 15° posto. Fanalino di coda Nintendo, da sempre (o quasi) all’ultimo gradino anche se passa da 0,8 a 1 punto.
Greenpeace chiede a tutti i grandi marchi di impegnarsi nella riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di intervenire con il loro peso economico sui governi del Pianeta affinchè, al Summit sul Clima che si terrà a Copenhagen in dicembre, si decidano accordi vincolanti per limitare al massimo l’innalzamento delle temperature.