Un grave bug di Google Drive sta causando non pochi grattacapi a diversi utenti di portatili Mac: alcuni lamentano che il sistema all’accensione emette tre beep consecutivi a ripetizione per poi bloccarsi, in altri casi invece si registrano addirittura dei Kernel Panic, errori gravi di sistema che provocano il blocco del Mac e richiedono un riavvio forzato.
Il collegamento tra questi blocchi di sistema con l’app di Google Drive per Mac non è stato immediato, infatti l’errore segnalato all’avvio con tre beep consecutivi è di solito associato a un problema hardware alla memoria RAM. Per questa ragione molti utenti colpiti da questo bug, così come segnalato nei forum di discussione di Google, hanno nella migliore delle ipotesi provato a riposizionare i banchi di RAM del computer, nei casi peggiori invece si è proceduto con l’acquisto di nuovi banchi di RAM, purtroppo in entrambi i casi solo per scoprire che il problema non era risolto.
Osservando il comportamento del Mac in avvio e i registri di sistema alcuni utenti sono risaliti alla causa reale del problema: l’app Google Drive che gestisce il trasferimento e la sincronizzazione dei dati tra il computer e lo spazio cloud dell’utente. I problemi sembrano siano iniziati per la stragrande maggioranza degli utent colpiti dopo l’aggiornamento dell’app Google Drive 1.4. I sistemi più colpiti sembrano essere i MacBook Pro del 2011 con installato OS X 10.6.8 Snow Leopard ma risultano diversi casi anche con Mavericks.
Le soluzioni finora adottate per risolvere questo problema sono principalmente due: riavviare il Mac tenendo premuto il tasto Shift e poi eliminare l’app Google Drive. Alcuni hanno provato a disattivare l’avvio automatico dell’app all’accensione del Mac, ma anche lanciando manualmente l’app si verificano spesso blocchi di sistema e Kernerl Panic. Per gli utenti che utilizzano spesso Google Drive la soluzione migliore sembra quella di cancellare l’app e di reinstallarla nella sua versione precedente 1.13, in attesa che Google rilasci una correzione definitiva.
Grazie della segnalazione a Giordano via Facebook