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Il Regno Unito vuole controllare tutti con sorveglianza di massa su telefonia e dati

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Il governo britannico avrebbe segretamente predisposto un meccanismo di sorveglianza che consentirebbe di monitorare le comunicazioni della popolazione inserendo backdoor di vario tipo nei sistemi di comunicazione. In un documento che riporta la proposta di regolamento (qui in PDF) segnalato da The Register si spiega che tutte le aziende che si occupano di comunicazione, incluse compagnie di telefonia e service provider, saranno obbligate a fornire entro un giorno lavorativo accesso real-time e completo alle comunicazioni di qualsiasi individuo così come “dati secondari” relativi alla persona oggetto di interesse.

Tra i contenuti ai quali il governo del Regno Unito chiede di accedere, ci sono anche dati cifrati e dunque alle aziende del territorio non è consentito proporre meccanismi di cifratura end-to-end sui dati e potrebbe diventare perfettamente legale l’introduzione di backdoor nei sistemi per consentire alle autorità di accedere a qualsiasi tipo di comunicazione. Ai provider che si occupano di comunicazione è richiesta la creazione di meccanismi di sorveglianza su larga scala in grado di consentire l’intercettazione in real-time di almeno un utente ogni 10.000; in altre parole il governo UK vuole essere in grado in qualsiasi momento di intercettare simultaneamente fino a 6500 persone contemporaneamente.

Stando a quanto riportato nella proposta, aziende di telefonia e altre piattaforme di comunicazione, devono “fornire e garantire la possibilità di rivelare, ove possibile, il contenuto di comunicazioni o dati secondari in forma intelligibile e rimuovere protezioni elettroniche applicate da o per conto degli operatori di telecomunicazioni alle comunicazioni o ai dati”.

Note con funzionalità tecniche sono state indicate ad alcune aziende selezionate, principalmente Internet Service Provider e società che si occupano di telecomunicazioni, ma una bozza delle richieste è stata nel frattempo individuata da Open Rights Group, associazione che si occupa, tra le altre cose, di tutela dei diritti civili e umani nel contesto digitale. Il documento (riportato qui) avrebbe già passato il vaglio del comitato consultivo tecnico del Regno Unito che comprende sei rappresentanti delle telco (O2, BT, BSkyB, Cable and Wireless, Vodafone e Virgin Media), sei persone che si occupano di intercettazioni per conto del governo e un direttore generale. In pratica quanto proposto nella consultazione è stato già approvato dalle organizzazioni indicate nel documento.

Non è chiaro quando il Ministero dell’Interno rivelerà pubblicamente i dettagli ma, prima di diventare legge, la proposta dovrà in ogni caso essere formalmente approvata da ambedue le Camere del Parlamento.

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