Corning Incorporated ha pochi giorni addietro annunciato il Corning Gorilla Glass Ceramic, materiale ceramico presentato come “innovativo, trasparente e rinforzabile” e “in grado di fornire avanzata resilienza ai dispositivi mobili”.
Secondo il produttore, rispetto a vetri borosilicati della concorrenza, il Gorilla Glass Ceramic migliora notevolmente le prestazioni nelle cadute su superfici irregolari. Nei test dell’azienda il Gorilla Glass Ceramic è sopravvissuto a dieci cadute ripetute da un metro su superfici che replicavano l’asfalto.
Il nuovo materiale sarà sfruttato per prima su dispositivi di Motorola che vedremo nei prossimi mesi.
Corning è da anni specializzata nella lavorazione del vetro e vanta una ricca tradizione nell’innovare processi produttivi legati a tale materiale.

Nel 2017 Apple ha investito 200 milioni di dollari in Corning per sostenere metodi innovativi nella produzione del vetro. La somma è servita a sostenere le attività del reparto Ricerca e sviluppo di Corning e l’acquisto di macchinari all’avanguardia per la lavorazione del vetro. Fulcro dell’investimento è l’impianto di Corning Inc. a Harrodsburg, aperto più di 70 anni anni fa e da anni al centro di una proficua collaborazione con Apple.
Nel 2014 la Commissione Europea ha avviato indagini temendo che Corning abbia falsato le condizioni di concorrenza facendo siglare accordi di fornitura esclusiva ai produttori di telefoni cellulari (gli Original Equipment Manufacturers o “OEM”) e alle aziende che trasformano il vetro grezzo (i rifinitori).
Il cosiddetto Gorilla Glass è di fatto nato grazie ad Apple e ha debuttato con iPhone; successivamente è stato adottato da altri concorrenti nel campo della telefonia. Come per tanti prodotti, soluzioni e materiali, è stato Steve Jobs a volere fortissimamente l’uso del vetro “Gorilla” (qui la storia di come Jobs venne a conoscenza di questa azienda).