Anche Google conferma: un nuovo iMac è in arrivo. La fuga di notizie sarebbe frutto di uno scivolone del sistema di Google Words, il sistema di pubblicità interno della “Grande G” con cui Google distribuisce annunci e ‘spot’. Proprio qui, digitando la parola ‘iMac si vede pubblicizzato un “modello più sottile”, slogan che ad oggi non si ricorda come utilizzato da Apple e che potrebbe fare riferimento ad una versione ristilizzata.
Google Sense Italia assieme ad altri Google Sense, come quello olandese, fornisce anche altri banner che fanno alzare le antenne, anche se non tutti sono facilmente classificabili come possibili fughe di notizie. Ad esempio troviamo un banner su un non precisato ‘nuovo Mac Book Bianco’ ma senza altri riferimenti è impossibile però dire se si tratta davvero di un nuovo modello anche se sul sito olandese (dove appare anche la pubblicità dell’iMac) c’è un annuncio di un MacBook più veloce, leggero e sottile. Anche qui non c’è traccia di annunci recenti con questo slogan, ma in un passato abbastanza remoto Apple descrisse come più leggeri e più sottili gli attuali Mac mini di policarbonato.
Su Google Sense Italia si legge (come riporta anche AppleInsider) anche di ‘nuovo iMac da 1099 euro’, ma senza dettagli non si può dire se si tratti davvero di un nuovo iMac o di una vecchia pubblicità dell’attuale versione che costa, appunto, 1099 euro, e di un ‘Nuovo Mac Pro di Apple: adesso con 8 core xServe. Fino a 3,2 GHz. Configura il tuo’. Quest’ultimo annuncio è piuttosto confuso perché mescola xServe e Mac Pro e parla di un processore a 8 core da 3,2 GHz. Intel non ha nulla di nuovo a quella velocità e quindi potrebbe essere il chip basato su vecchie tecnologie già visto nei Mac Pro che per qualche ragione riemerge dagli archivi pubblicitari di Google.
Si sarebbe tentati di classificare come ‘scoop’ (ed AppleInsider percorre questa strada) anche il Mac mini da 499 euro apparso tra le pubblicità , ma anche qui, visto che in passato c’è già stato un Mac mini da 499 euro (nel gennaio del 2005) è meglio andare con i piedi di piombo e non lasciarsi andare troppo all’entusiasmo neppure con gli altri annunci; sussiste infatti pur sempre la possibilità che si sia trattato sì di un errore di Google, ma di un errore tecnico che l’ha portata a servire vecchie pubblicità al posto di quelle nuove. L’ipotesi è remota, certo, ma non più di quanto non lo sia una Apple che inserisce in anticipo nel suo account di pubblicità su Google prodotti non ancora rilasciati.
Grazie della segnalazione a Rogerdodger.