L’interesse di Gooogle per il mercato della telefonia non è voce nuova fra le indiscrezioni circolate in rete negli ultime mesi.
Secondo le autorevoli pagine del Wall Street Journal, pare che il colosso di Internet si stia preparando ad investire pesantemente nel settore, in tre direzioni definite.
Innanzitutto, dopo il pionieristico esperimento su iPhone, verso inizio del prossimo anno dovrebbero apparire sul mercato molti altri apparati che implementeranno nativamente servizi offerti da Google, come Google Maps, Gmail o funzioni di ricerca più avanzate. In questa direzione la società sta tentando di accordarsi con tutti i maggiori produttori di telefonini.
Il secondo settore è quello della pubblicità mobile. L’advertising sui cellulari è un mercato molto promettente: secondo eMarketer, lo scorso anno sono stati spesi circa 1,4 miliardi di dollari in pubblicità mobile, ma la cifra potrebbe crescere fino a 14 miliardi entro il 2011.
Lo stesso Eric Schmidt ritiene “gli spazi pubblicitari mobili due volte più redditizi (se non di più) rispetto agli spazi non-mobili, perché molto più personali”.
L’aspetto forse più problematico è l’accessibilità : i carrier di telefonia si sono finora dimostrati abbastanza riluttanti nel concedere il controllo di spazi pubblicitari ai potenziali interessati, limitandone così le possibilità di sviluppo.
Quale sarebbe stata la pensata di Google? Semplice: diventare carrier esso stesso.
Mountain View sarebbe interessata a partecipare alla prossima asta della FCC – Federal Communications Commission, in pratica l’Authority delle telecomunicazioni statunitense – che assegnerà uno spettro di frequenze wireless nazionali.
Interesse legato ad una condizione posta dalla grande G: i vincitori della gara devono garantire la neutralità della rete. Chi si aggiudicherà le frequenze dovrà consentirne l’utilizzo anche alle tecnologie e ai software della concorrenza.
La FCC ha parzialmente accolto le richieste di Google, che si è detta disposta a investire la cifra minima richiesta di 4,6 miliardi di dollari per aggiudicarsi le frequenze.
Per quanto le proposte di Brin e Page possano essere allettanti (soprattutto per i consumatori), certamente il colosso di internet non avrà la strada spianata di fronte a sé, dovendo affrontare AT&T e Verizon, compagnie che potrebbero non vedere di buon grado né l’intromissione nel loro mercato del marchio Californiano, né le sue proposte.
La gara per le frequenze dovrebbe partire il 28 gennaio del 2008 e si preannuncia una sfida molto combattuta.