“Cosa c’entrano i blog con le intercettazioni?” se lo chiede il team italiano di Google di fronte al provvedimento legislativo che riguarderà anche Internet, senza tenere conto della sua specificità . Il comma 28 dell’articolo 1 del disegno di legge a proposito delle “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali”, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia mira ad estendere anche ai “siti informatici” le procedure di rettifica delle informazioni ritenute non veritiere o lesive della reputazione dei soggetti coinvolti, finora applicate ai mezzi di informazione tradizionali. In pratica- dice Google – un blogger amatoriale viene equiparato come responsabilità al direttore responsabile di un qualsiasi quotidiano nazionale.
‘L’utilizzo dell’espressione generica “siti informatici” continua Google “è preoccupante, in quanto sembra comprendere tutti coloro che producono contenuti, siano essi operatori professionali (ad esempio, la testate giornalistiche online) o semplici utenti (ad esempio, i blogger amatoriali), sia le piattaforme che ospitano questi contenuti, come ad esempio i motori di ricerca, le piattaforme di contenuti creati dagli utenti come YouTube ed i social network come Facebook”.
Ai gestori di siti, pagine web e blog amatoriali non dovrebbero essere richiesti adempimenti propri dei mezzi d’informazione professionali e quindi sproporzionati rispetto ad attività amatoriale o non lucrative. “La strada che porta all’affermazione della specificità della Rete e dei diritti dei navigatori” conclude Google “è ancora molto lunga”.
[A cura di Mauro Notarianni]