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Google ed Apple, sempre meno fratelli sempre più coltelli

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La tensione tra Apple e Google è molto più alta di quel che essa appare dall’€™esterno, tanto elevata da lasciar pensare che possa sfociare in una guerra aperta simile a quelle che coinvolsero Microsoft contro tutti o quella tra AMD ed Intel. Un interessante e dettagliato articolo sul confronto tra le due aziende considerate tra le più innovative sul pianeta è stato pubblicato dal New York Times. Dal pezzo scritto da Brad Stone e Miguel Helft emerge uno scenario in cui da una amicizia, in parte interessata, tra Apple e Google si è giunti se non ad un faccia a faccia vero e proprio, ad una guerra fredda, fatta di scontri anche personali tra Schmidt e Jobs, minacce di azioni legali, competizione serrata nelle acquisizioni.

Tutto sarebbe iniziato, spiega il New York Times, con la decisione di Google di andare avanti nel progetto per la creazione della piattaforma Android, un’€™idea che covava da tempo a Mountain View, anche se Apple aveva dato il via ad iPhone. Schmidt, che al lancio di Android era nel consiglio di amministrazione di Apple e quindi molto vicino (anche se non propriamente un amico) a Jobs, da quel momento è stato messo sotto pressione proprio dal Ceo di Cupertino che non ha mai perso occasione di esprimere le sue preoccupazioni in proposito della scelta strategica di Google. In particolare fin dal 2007 Jobs si diceva preoccupato della possibilità  che Android potesse ‘€œrubare’€ alcune delle funzioni di iPhone e rubargli mercato; lo scontro decisivo, che avrebbe ufficialmente aperto la guerra silenziosa, sarebbe avvenuto però nel 2008, durante un summit che vedeva la presenza di diversi manager Google. In quella occasione Jobs, in maniera molto accalorata e diretta, avrebbe detto chiaramente che se fosse apparsa una versione di Android con il multitouch, Apple sarebbe passata alle vie legali, promessa che si è materializzata nei giorni scorsi con la querela indirizzata ad HTC che produce appunto un telefono Android.

Che sia l’€™ingresso nel settore della telefonia cellulare da parte di Google alla base della contesa tra Apple e il colosso di Internet non sorprende. Più volte nei mesi scorsi ci sono state voci e indizi che puntavano in questa direzione, come l’€™incontro in Apple riservato ai dipendenti della società  nel corso del quale Jobs si era preso gioco del motto ‘€œDon’€™t Be Evil’€ di Google e aveva accusato l’€™azienda che, bene o male, continua a restare un’€™alleata, di avere iniziato a concorrere con Apple nel campo della telefonia questo nonostante Apple non avesse mani neppure pensato di fare un ingresso nel core business di Google, quello della ricerca. ‘€œNessuno si sbagli – avrebbe detto in quell’€™occasione Jobs – vogliono uccidere iPhone, ma noi non glielo permetteremo’€

Il faccia a faccia si è ulteriormente surriscaldato con lo stop imposto da Apple a Google Voice e poi successivamente con la battaglia per l’€™acquisizione di AdMob, la società  per la pubblicità  on line che è finita nelle mani di Google nonostante Apple avesse in precedenza avviato trattative molto serie con essa. La società  di Schimidt l’€™avrebbe spuntata per la scelta, apparentemente inspiegabile da parte di Apple, di lasciar trascorrere il termine entro il quale AdMob non avrebbe potuto intavolare altre trattative, sommata a condizioni economicamente molto più favorevoli presentate da Google. Anche in quella occasione, rivela il New York Times, Jobs si sarebbe arrabbiato molto, accusando Omar Hamoui, Ceo di AdMob, di avere violato i termini contrattuali del preaccordo. Successivamente Apple acquistò, come noto, Quattro Wireless, una concorrente di AdMob.

Apple e Google, nota il giornale, continuano ad essere partner in alcuni settori. Ad esempio nella ricerca Internet o nelle mappe su iPhone e in alcune applicazioni (come iPhoto), ma anche qui la situazione pare fluida con Cupertino che sta esplorando alternative tra cui quella, che sarebbe clamorosa, di un abbraccio con Microsoft per usare Bing, il motore di ricerca di Redmond, in iPhone. La voce in circolazione da tempo sarebbe raffororzata da una visita a Cupertino di Qi Lu, capo dei servizi on line di Microsoft; Li si sarebbe incontrato con i manager Apple per discutere appunto della possibilità  di un patto strategico.

La speranza che il clima di guerra sotterranea non si trasformi in una battaglia senza quartiere risiede nelle capacità  di mediazione delle colombe che siedono nelle stanze dei bottoni delle due società . Da una parte Page e Brin, fondatori di Google, che non hanno mai fatto mistero di essere ammiratori sia di Jobs in quanto imprenditore che di Apple in quanto azienda, dall’€™altra Bill Campbell che è amico personale sia di Jobs che di Schmidt oltre che consigliere di amministrazione di Apple e consigliere dello stesso Schmidt. Il compito di Campbell, dice il New York Times, non sarebbe però facile stante il fatto che sia Apple che Google avrebbero in più occasioni cercano di spingere Campbell a fare una scelta di campo.

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