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Google ed Apple, le convergenze parallele

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Google ed Apple non sono solamente due brand estremamente popolari e conosciuti: rappresentano il classico sogno americano, capace di partire da un buio garage per creare un impero in grado di fatturare milioni di dollari.

Per molto tempo i due sogni sembravano percorrere il mito delle convergenze parallele: accomunati da quello che hanno sempre rappresentato e dalla loro compresenza in borsa, in viaggio verso mete diverse ma capaci di congiungersi verso una comune scalata collaborativa.

Il simbolo più concreto di questa convergenza su piani diversi è stato rappresentato concretamente dall’apparizione di Eric Schmidt, allora ancora seduto nel consiglio di amministrazione delle Mela, sul palco del Moscone Center con Steve Jobs. Era il 2007 ed Apple annunciava il suo prodotto più importante di tutti i tempi (recenti): iPhone. Schimidt annunciava orgogliosamente la collaborazione fra Google ed Apple per realizzare due fra le più importanti applicazioni per iPhone, Google Maps e YouTube.

Da quello storico giorno ad oggi gli eventi hanno progressivamente mutato la prospettiva: le due aziende hanno sì proseguito la loro scalata verso il successo, ma quella che inizialmente sembrava una collaborazione, pare ora essersi tramutata in una competizione sempre più intensa fra Cupertino e Mountain View. Le due linee ora sono sempre convergenti e meno parallele ed ogni volta che si intersecano, si vedono meno strette di mano e più scintille.

Telefonia
Il 2007 non solo vede il debutto di Apple nel settore della telefonia, con la presentazione dell’iPhone; lo stesso anno, solo qualche mese più tardi, Google presenta il suo sistema operativo Android. Da quel momento, complice anche il successo del telefono della Mela, i cellulari Android iniziano ad essere visti come il principali avversari di iPhone.

Dall’HTC Dream all’ultimo Nexus One, operatori e carrier si appoggiano ai telefoni Android per aggredire la stessa fascia di mercato dell’iPhone; basti pensare al Droid, che improntò l’intera campagna pubblicitaria con un piglio anti-iPhone.

Con l’uscita di Android, iniziano anche le schermaglie software, soprattutto legate alla blindatura di iPhone OS, che non ha consentito a Google di poter implementare applicazioni come Google Latitude o Google Voice su iPhone, costringendo Mountain View a ripiegare su specifiche web app.

Entrambe le società  sono relativamente giovani nel settore mobile ma sembano essere partite con il piede giusto: iPhone ha avuto un enorme successo, mentre Android inizia a diffondersi sempre maggiormente, tanto che alcuni osservatori prevedono che fra il 2012 e il 2013 Android sarà  il secondo sistema operativo del mercato, dietro solo a Symbian.

Nel settore della telefonia il piano di competizione è tale al punto che Apple starebbe trattando con Microsoft, allo scopo di sostituire Bing a Google come motore di ricerca predefinito in Safari Mobile e non si escludono neppure ripercussioni nel campo, in prospettiva molto lucroso, delle mappe. Per ora non ci sono voci concrete in questa direzione, ma è noto che Redmond ha piani molto ambiziosi nel settore in cui si muove anche Google con il suo Maps e non è da escludere che dietro ad un eventuale accordo per Bing non possa arrivarne uno anche per le mappe. Per altro Apple avrebbe acquistato la scorsa estate Placebase, una società  che si occupa di informazioni geolocalizzate anche se non si sa per fare esattamente cosa. Il pensiero per Google di essere esclusa non solo dalle mappe di iPhone ma anche da tutte le applicazioni che fanno uso di queste mappe, non deve lasciar tranquilli gli uomini di Mountainview visto il business che ruota intorno a questo settore.

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Da anni Google è impegnata sul mercato pubblicitario: AdWords, Adsense e DoubleClick sono solo alcuni dei nomi sviluppatisi sotto l’egidia della grande G. Fra le ultime acquisizioni d Google è fondamentale quella di AdMob, uno dei più importanti network pubblicitari mobile, il principale fra quelli attivi su iPhone, tanto che la stessa Apple fece alcuni passi per acquisire la piattaforma pubblicitaria mobile. Google però arrivò prima, soffiando AdMob sotto il naso di Steve Jobs.

La risposta di Apple non si è fatta attendere: Cupertino ha infatti acquisito Quattro Wireless, un altro network dedicato alla pubblicità  mobile, acquisizione che significa una sola cosa: Google ed Apple inizieranno a competere fra loro per lo stesso mercato promozionale.

Quello pubblicitario è il mercato principale di Google e probabilmente quello in cui Apple dovrà  più faticare per riuscire ad emergere.

Sistemi Operativi
Oltre allo scontro fra Android e iPhone OS, presto il conflitto fra la Mela e la grande G si sposterà  anche sul terreno dei computer. Pochi mesi fa Google ha infatti presentato Chrome OS, nuovo sistema operativo che andrà  ad presto ad equipaggiare molti computer, in particolare i Netbook e una nuova generazione di tablet che arriverà  a ruota di iPad Non solo quindi Chrome OS potrà  sfidare Mac OS X, ma anche lo stesso iPhone OS, in particolare nella sua incarnazione più recente.

In questo campo Apple ha sicuramente maggior esperienza di Google e per Brin e Page la strada per conquistare quote di mercato sarà  certamente in salita.

Servizi Online
L’ultimo settore di conflitto sono i servizi online. Apple da tempo è presente sul settore con MobileMe (prima .Mac) senza però essere mai riuscita ad affermarsi in maniera significativa, visti i costi del servizio a fronte di una qualità  che era e resta piuttosto discutibile nel giudizio dei clienti finali.

Al contrario Google da anni rappresenta una delle prime scelte in molti servizio in rete (Gmail, YouTube, Google Maps e Google Documents, solo per citarne alcuni) proseguendo al sua marcia per spostare il baricentro dell’attività  ditale/multimediale dalla scrivania alla “nuvola”.

Settore in cui invece la Mela detiene il primato assoluto è quello della musica digitale, in cui iTunes la fa da padrone e da paradigma per qualunque altro servizio voglia affacciarsi nel mercato musicale. L’ultima acquisizione di Lala da parte di Apple lascia ben sperare per l’evoluzione dell’offerta di Cupertino.

Nuovo per entrambi sarà  il terreno degli e-book: Apple ci entrerà  con il rilascio dell’iPad, mentre l’arrivo sul mercato dei libri elettronici da parte di Google è già  stato annunciato e dovrebbe verificarsi questa estate.

Indubbiamente la Rete è il territorio congeniale di Google, ma il futuro potrebbe riservarci alcune interessanti sorprese, soprattutto ora che parrebbero in atto prossime intersezioni di mercato, con Google intenzionata a spostare l’esperienza offline dei sistemi operativi totalmente online, e con Apple probabilmente impegnata a rafforzare la sua presenza sul Web.

Presente e futuro
Da quel che abbiamo detto sembrano davvero lontani i giorni in cui Eric Schmidt e Steve Jobs calcavano lo stesso palco, stringendosi la mano e picchiandosi pacche sulle spalle; d’altra parte Schimdt è oggi fuori dal consiglio di amministrazione di Apple e ci è uscito per le ragioni che abbiamo appena descritto: una competizione su più fronti che non può lasciare spazio alla cordiale corresponsione di sentimenti che era in vigore solo qualche mese fa.

Nonostante questo non possiamo ancora considerare Google e Apple solamente come due rivali. Recentemente Schmidt ha dichiarato che Apple occupa ancora un posto speciale nel suo cuore e che la collaborazione fra le due società  prosegue in maniera stabile. Che non si trattasse solo di una dichiarazione di maniera emerge dal fatto che in tutte le occasioni, anche le più importanti come il lancio di iPad, Google continua ad avere una grande visibilità  non solo all’annuncio, ma anche nei fatti. Google Maps e YouTube, ad esempio, sono state messe in grande evidenza durante la presentazione di iPad, segno che i rapporti fra le due società  risultano essere ancora distesi, anche se solo per ragioni di business. Da una parte infatti Apple per ora non è in grado di trovare nulla di meglio di Google per alcuni servizi chiave, dall’altra Google, sempre per ora, non può pensare di sostituire iPhone e la piattaforma Apple in genere con nulla di simile, nè i suoi Android nè i futuri partner nel settore dei netbook e dei tablet.

Mentre Apple e Google restano sospese tra collaborazione o competizione e forse obbligate a collaborazione e competizione, la speranza di noi utenti, sia che alla fine si arrivi allo scontro finale sia che questa vicenda fatta di schermaglie e di patti trasversali, è che il sistema obblighi i due contendenti a continuare a dare il meglio perché a beneficiarne sarà  il mercato.
[A cura di Giordano Araldi]

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