Durante l’intervista con Bill Gates all’incontro del Wall Street Journal, Steve Jobs aveva detto che una cosa che aveva invidiato di Microsoft era la capacità di quest’ultima azienda di creare accordi e collaborazioni con altre ditte. “Noi – aveva detto Steve Jobs – siamo sempre stati un po’ troppo soli”. Questa lezione però potrebbe essere stata ben imparata da Apple, secondo alcune indiscrezioni e voci ricorrenti nella Silicon Valley e in rete.
Parrebbe infatti che ci sia la possibilità che Eric Schmidt, il Ceo di Google e consigliere di amministrazione di Apple faccia visita un’altra volta a Steve Jobs durante il suo keynote per spiegare i motivi di un accordo che avrebbe valore storico oltre che strategico. Apple potrebbe voler appoggiare i suoi servizi DotMac sui server e le web-applicazioni di Google. Non è chiaro cosa potrebbe venirne fuori, ma sono molti gli analisti che ritengono che nella strategia di Apple il tassello dotMac sia quello rimasto più indietro e abbia bisogno di una notevole “rinfrescata”: lo stesso Steve Jobs lo aveva ammesso alcuni giorni addietro su esplicita domanda di Walt Mossberg, il giornalista del Wall Street Journal che ha tenuto la doppia intervista a Jobs e Bill Gates pochi giorni addietro alla conferenza All Things Digital 5.
L’effettiva portata di questo cambiamento sarebbe ovviamente tutta da valutare seguendo passo a passo la implementazione delle Google Apps all’interno di DotMac. Una considerazione però, se questo dovesse verificarsi come scenario non solo possibile ma reale, si può fare. Apple dimostrerebbe di aver capito una lezione molto importante dal suo passato più e meno recente, vale a dire che non può competere e vincere tutta da sola, ma che ha bisogno di un apporto anche da parte di tecnologie e ingegneri esterni. Dopotutto, scegliendo la tecnologia Intel e una maggior standardizzazione dell’hardware rispetto al mondo Pc, lo ha già fatto sposando la ricerca scientifica e la capacità di innovazione di una serie di società di primo piano. Google, nel mondo di Internet, potrebbe tranquillamente aggiungersi alla lista. Con una ulteriore considerazione.
Cosa succederebbe se DotMac diventasse un servizio gratuito, il cui accesso è vincolato all’acquisto di un nuovo Mac? Probabilmente, aiuterebbe molto gli switcher a prendere una decisione e l’offerta di Apple diventerebbe sempre più completa e integrata: hardware, software e servizi. Tra poche ore, vedremo.