Dopo anni di sviluppo, sono in arrivo nuove API di basso livello (interfacce di programmazione) denominate WebGPU e che saranno integrate in Chrome e altri browser (sia le versioni desktop, sia le versioni per dispositivi mobili).
Ala stregua del più noto WebGL, WebGPU è uno standard che permette l’accesso alla GPU direttamente dal browser. La tecnologia in questione è stata sviluppata da un gruppo di lavoro ad hoc costituito all’interno della W3C (World Wide Web Consortium) e permette di creeare e gestire grafca ed applicazioni 3D che richiedono prestazioni elevate. L’obiettivo a lungo termine è sostituire WebGL e WebCL permettendo agli sviluppatori di avere maggiore flessibilità e controllo nella programmazione grafica sul web.
Google riferisce di migliorie in termini di prestazioni con ovvi vantaggi non solo nell’ambito della grafica, ma anche con l’Inferenza nel machine learning (modelli usati ad esempio analizzare i dati delle applicazioni interattive e di streaming). L’immagine di apertura di questo articolo è riportata da Google.
Un’app come Google Meet sfrutta il machine learning per separare l’utente dallo sfondo e una tecnologia come WebGPU permette di eseguire questi compiti in background in modo molto più veloce ed efficace rispetto a ora, grazie all’accesso diretto alla GPU che evita il trasferimento dei dati da/verso la CPU, con tempi di caricamento delle applicazioni ridotti e migliorie in termini di prestazioni.
Le API WebGPU sono multipiattaforma, supportano varie architetture hardware e gli sviluppatri possono offrire esperienze grafiche avanzate su più dispositivi, da sistemi desktop alle console di gioco, ai dispositivi mobili. WebGPU sarà disponibile su macOS e ChromeOS che supportano Vulkan oltre che PC Windows che supportano Direct3D 12: proseguono i lavori per portarlo anche su Android e Linux.
Google parla di una “nuova alba per la grafica Web”, evidenziando nuove possibilità di alto livello per qualunque programmatore. Le nuovi API WebGPU verranno integrate non solo in Chrome ma anche in altri browser. Allo sviluppo di queste API hanno collaborato, tra gli altri, anche Mozilla, Apple, Intel e Microsoft.
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