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Google voleva Spotify, ma il prezzo era troppo alto

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Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Google avrebbe tentato nel 2013 di acquistare Spotify, il servizio di streaming musicale più popolare della rete. L’accordo sarebbe stato fortemente voluto da Susan Wojcicki, principale responsabile di YouTube, probabilmente con l’obiettivo di integrare le funzioni nel prossimo servizio in abbonamento per video musicali che da diversi mesi si vocifera YouTube sia pronta ad annunciare. Le due aziende si sarebbero confrontate più e più volte ma alla fine è risultato un nulla di fatto.

Le ragioni sarebbero legate ad un prezzo troppo elevato per l’acquisizione e ad uno scarso interesse di Larry Page nei confronti dei servizi in streaming via abbonamento. In base a quanto riportato dalle fonti del Wall Street Journal, Spotify avrebbe chiesto un cifra oltre i 10 miliardi di dollari, mentre l’azienda al momento era valutata circa 4 miliardi di dollari, meno della metà. L’accordo sarebbe stato un bel colpo per Google: Spotify al momento conta oltre 10 milioni di abbonati e oltre 30 milioni di utenti del servizio gratuito.

Anche Google ha il suo servizio di sottoscrizione musicale in streaming, Google Play Music Unlimited, ma i risultati di mercato sono molto lontani da quelli di Spotify. Inoltre Google avrebbe preceduto Apple, il cui acquisto di Beats mostra l’ampio interesse dei giganti della tecnologia per i servizi di musica in streaming. Google sembra comunque abbia deciso di consolarsi, comprando poi Songza, sicuramente non paragonabile a Spotify, per un prezzo non comunicato.

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