Con il passare del tempo sembra che Google tenda a limitare sempre di più la libertà strategica dei suoi partner. Secondo l’ultimo report di The Information, l’azienda avrebbe recentemente modificato i contratto e gli accordi con i suoi partner che vorranno fare uso del suo sistema operativo. Fra alcune delle nuove condizioni è presenta l’aumento delle applicazioni Google che l’azienda obbliga ai suoi partner di pre-installare sui dispositivi venduti.
In passato il numero minimo richiesto pare fosse 9, mentre oggi sembra che il minimo accettabile da Google sia diventato pari a 20 applicazioni. Inoltre, oltre a queste richieste, pare ci siano altre condizioni ancora più stringenti per chi volesse condividere parte del fatturato che le aziende ricavano dalla pubblicità attraverso la ricerca Google ed anche attraverso il Google Play, ma non sono rivelate da The Information.
Quella di Google è una strategia per dare sempre maggior peso al suo network di servizi, costringendo i partner a renderli subito disponibili per gli utenti, magari a discapito delle alternative prodotte dai produttori stessi. La possibilità alternativa è scegliere di installare una versione personalizzata di Android, come ha fatto Amazon per i suoi Fire, ma in quel caso c’è il rovescio della medaglia: gli utenti non potranno utilizzare nessuno dei servizi Google in maniera diretta.