Un bracciale smart capace di prevenire il cancro: il brevetto di questo indossabile ad alta tecnologia per la ricerca medica è di Google. L’idea della grande G è quella di mettere in atto attraverso un dispositivo che tutti potrebbero indossare una lotta contro i tumori. Il bracciale medico di Google – come riporta il Telegraph – dovrebbe utilizzare la Nanoparticle phoresis: il paziente che indossa il dispositivo dovrebbe ricevere attraverso una particolare energia (un campo magnetico, un impulso acustico, un segnale di luce a infrarossi) la trasmissione di enzimi, ormoni, proteine e altre molecole capaci di distruggere o modificare la malattia. A facilitare questo tipo di processo la posizione del dispositivo sul corpo umano, il polso: il bracciale si trova a pochi millimetri dalle vene e oltre a “dare” potrà anche “ricevere” informazioni, come la pressione sanguigna, il battito cardiaco, la temperatura corporea.
Il bracciale potrebbe essere utilizzato oltre che per il cancro, anche per altri tipi di malattie, come il morbo di Parkinson.
Questa non è la prima volta che Google investe nella ricerca in ambito medico e sul cancro. Nel mese di ottobre 2014 è emerso che Google X, il laboratorio di ricerca dell’azienda, stava lavorando ad un pillola che potrebbe rilevare il cancro e altre malattie e di pochi giorni fa è la notizia di un tablet per la lotta contro l’ebola. Con l’interesse dimostrato in questi ultimi anni anche da altri colossi della tecnologia, non ultima Apple, è ormai certo che la strada della ricerca in ambito medico sia una delle principali vie che i giganti della Silicon Valley intendono percorrere.