Google ci ha messo un po’ a indicare dettagli nella sezione dedicata alle informazioni sulla privacy nelle pagine dei prodotti sull’App Store, quella sorta di etichetta nutrizionale della privacy che Apple richiede a ogni app (incluse le proprie) per fornire agli utenti un riepilogo di semplice visualizzazione sulle prassi adottate dallo sviluppatore in materia di privacy.
Per il fatto che Google abbia impiegato un bel po’ a fornire indicazioni sulla privacy per le sue app non sono mancate congetture secondo le quali Big G avrebbe ritardato a fornire queste indicazioni perché ha qualcosa da nascondere. È quanto affermano gli sviluppatori di DuckDuckGo (motore di ricerca alternativo a Google), che in un tweet fanno notare l’arrivo di questi dettagli in ritardo, affermando che dalla lettura delle etichette sulla privacy si evince che Google “spia” gli utenti.
Per scopi pubblicitari, Google raccoglie dati che riguardano la localizzazione, la cronologia di ricerca, la cronologia dei siti visitati; per scopi di marketing, Google raccoglie tutte queste informazioni oltre a dettagli sull’utente, il dispositivo e altri dati a scopo di analytics, funzionalità delle app e personalizzazione.
After months of stalling, Google finally revealed how much personal data they collect in Chrome and the Google app. No wonder they wanted to hide it.
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Spying on users has nothing to do with building a great web browser or search engine. We would know (our app is both in one). pic.twitter.com/lJBbLTjMuu— DuckDuckGo (@DuckDuckGo) March 15, 2021
Secondo DuckDuckGo, Google “voleva nascondere” le informazioni raccolte, motivo per il quale è passato tutto questo tempo prima di indicare i dettagli sulla privacy nelle etichette per la privacy di Apple. Molte persone non sono affatto sorprese dall’indicazione dei dati raccolti o collegati alla propria identità con le app di Google, elementi che, riportati uno dopo l’altro nell’etichetta, rappresentano una sintesi efficace delle varie modalità di tracciamento seguite dalle app di Big G.
DuckDuckGo Privacy Browser has been the second most downloaded mobile browser in the US (after Chrome) and, as you might expect, doesn't collect any data that's linked to you, making it simple to get the privacy you deserve online.https://t.co/QNfnevurRF
— DuckDuckGo (@DuckDuckGo) March 15, 2021
DuckDuckGo è un motore di ricerca che utilizza le informazioni di crowdsourcing provenienti da altri siti (ad esempio Wikipedia) e vanta una filosofia improntata sulla privacy, dichiarando di non immagazzinare informazioni sulle ricerche degli utenti. Non richiede la registrazione di profili degli utenti, non memorizza alcun indirizzo IP, non registra informazioni sull’utente, usa i cookie solo quando strettamente necessario (per le impostazioni) e libera l’utente dalla bolla di filtraggio e dal tracciamento.
Negli USA Big G dovrà affrontare una causa legale che potrebbe costare 5 miliardi di dollari di risarcimento danni: una azione collettiva sostiene che Chrome avrebbe archiviato dati degli utenti anche quando questi utilizzavano la modalità incognito.