Continua ad allungarsi l’elenco dei colossi della tecnologia che attivano sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina: dopo Netflix, TikTok, Microsoft, Facebook e altri ora Google annuncia di aver sospeso tutte le vendite di pubblicità in Russia.
In realtà questa non è la prima sanzione introdotta da Google che negli scorsi giorni ha già disabilitato i dati sul traffico in tempo reale in Google Maps, informazioni che potevano essere sfruttate per osservare sia gli spostamenti delle truppe di invasione che quelli della popolazione civile. Anche Apple ha fatto lo stesso con Apple Mappe a cui è seguito lo stop completo della vendite di tutti i prodotti.
Sempre negli scorsi giorni Google Maps ha disabilitato anche modifiche e contributi degli utenti, anche in questo caso per proteggere i civili ucraini. Il colosso di Mountain View precisa che si tratta di uno stop temporaneo, che però include praticamente tutto: le pubblicità su YouTube, quelle dei partner pubblicati fino a includere anche le pubblicità nelle ricerche online.
Questo si aggiunge così anche al bando di Google delle stazioni TV e media sostenuti dal governo della Russia, fonti di disinformazione sulla guerra in corso. Nell’annuncio dello stop Google aggiunge la segnalazione di una crescente censura da parte dell’autorità di regolamentazione sempre in Russia.
«Alla luce delle circostanze straordinarie, stiamo mettendo in pausa gli annunci di Google in Russia» dichiara un portavoce di Google riportato da Reuters. «La situazione si sta evolvendo rapidamente e continueremo a condividere gli aggiornamenti quando appropriato».
Big G rivela che il regolatore russo Roskomnadzor ha ordinato a YouTube di smettere di mostrare “informazioni politiche false [che intendono] disinformare il pubblico russo”. Ha anche ordinato a Google di interrompere la pubblicazione di annunci che, a suo avviso, contengono informazioni imprecise sulle vittime militari russe e su quelle civili ucraine.
Per tutte le notizie di tecnologia che ruotano attorno alla tematica della guerra tra Russia e Ucraina, e per vedere quali sanzioni hanno applicato le big tech, come Apple, il link da seguire è direttamente questo.