Reti dati via cellulare fino a 40 volte più veloci del 4G. Sarebbe questo il piano che Google sta coltivando usando una infrastruttura assolutamente originale: una costellazione di droni. A scoprire l’ennesimo progetto innovativo, dopo il drone a rotelle è il giornale britannico theguardian,
La sperimentazione di Skybender, nome in codice della iniziativa, sarebbe in corso in New Mexico. Qui Big G, in assoluta (o quasi…) segretezza avrebbe allestito una sorta di campo volo con piccoli velivoli simili a quelli semi professionali che vediamo in vendita su numerosi sito on line; la differenza starebbe negli apparati che sollevano trasmettitori ad onde millimetriche ìn grado di coprire un’area con un segnale ad elevate prestazioni dati: nell’ordine gigabits di dati al secondo, fino a 40 volte, appunto, quelli dei sistemi 4G LTE odierni. L’enorme vantaggio di questo nuovo sistema, spiega la fonte, è l’accesso ad un nuovo spettro di frequenze, dato che quello cellulare esistente è sovraffollato.
Il sistema SkyBender è attualmente in fase di sperimentazione anche con un “aereo opzionalmente pilotato” chiamato Centauro, oltre che su droni alimentati ad energia solare realizzati dal team Google Titan. Tale progetto, inoltre, fa parte del poco conosciuto team di Google Access, che comprende anche il progetto Loon, il cui scopo è quello di fornire internet senza fili utilizzando palloni galleggianti non alimentati attraverso la stratosfera.
Ad ogni modo, anche se è certamente una delle prime volte che si parla di tale tecnologia, Google non è la prima società a lavorare con droni e tecnologia a onde millimetriche. Già nel 2014, Darpa, il braccio di ricerca delle forze armate statunitensi, ha annunciato un programma chiamato mobile Hotspot per lanciare una flotta di droni in grado di fornire segnali di rete con velocità di un gigabit al secondo, limitatamente come supporto alle truppe che operano in aree remote.
E’ chiaro, però, che il progetto di Google sarebbe predestinato ad un utilizzo civile, lontano quindi dal solo mondo militare. Per di più, a voler essere ottimisti, si stima che i primi voli dei nuovi droni 5G potrebbero partire già nel 2018, anche se Google deve superare difficoltà non irrilevanti. Ad esempio, se è vero che le onde millimetriche sono capaci di portare una grande quantità di dati, hanno una copertura d’area din 4 volte inferiore a quella del 4G e quindi in droni devono indirizzare in maniera molto precisa le onde.