Benché smart, lo speaker intelligente di Mountain View, Google Home, non è comunque sufficientemente evoluto per elaborare in autonomia le risposte alle domande che possono essere poste dagli utenti. Così come accade con Alexa o Siri stessa, le risposte restituite dal dispositivo sono state tutte scritte da una mano umana, e implementate a sistema.
Le aziende tentano dunque di infondere personalità ai loro dispositivi e per ottenere questo risultato Google si è rivolta ad alcuni scrittori di Pixar e del blog satirico The Onion, come riportato dal The Wall Street Journal:
“Per infondere personalità al suo assistente Google si avvale di scrittori che hanno lavorato su film della Pixar e altri responsabili delle sagaci battute di The Onion, afferma Gummi Hafsteinsson,product management director di Home di Google”.
Al momento siamo ben lontani dalla “vera” intelligenza artificiale rappresentata ad esempio nel film Her: la totalità delle risposte date dagli assistenti personali si basano su dialoghi predefiniti, e nella realtà gli assistenti non “capiscono” davvero quello che viene loro richiesto ma si limitano a seguire un copione pre-definito.
L’idea però di arricchire il dialogo con maggiore personalità può aiutare a creare una connessione emotiva con Siri, Alexa o Home, per rendere il prodotto meno freddo e – apparentemente – più amichevole nei confronti dell’utente.