Apple predilige la privacy rispetto ai meccanismi di profilazione, una mossa che non piace a big come Facebook e secondo alcuni destinata a creare problemi nel settore degli annunci pubblicitari.
L’App Tracking Transparency non è una novità (è stata annunciata a giugno dello scorso anno) e l’idea è di permette all’utente la possibilità di scegliere (“opt-in”), un “libero arbitrio” che rende più complesso fornire annunci mirati, con conseguenti preoccupazioni da parte dei big del settore (Facebook e Google in primis).
Apple obbligherà a breve gli sviluppatori di app Phone, iPad e Apple TV a chiedere il permesso quando vogliono usare dati degli utenti in app differenti dello stesso sviluppatore o fornirli a siti web per scopi di advertising, anche quando gli svilupptori hanno già il consenso dell’utente.
La tecnica usata dai vari circuiti pubblicitari per tracciare gli utenti è l’uso di un ID univoco per il dispositivo (IDFA, Identifier for Advertisers), un meccanismo che consente di effettuare il tracking “anonimamente”. L’advertising ID consente in pratica di catalogare man mano gli interessi dell’utente allo scopo di targettizzare un modo sempre più approfondito la pubblicità da mostrare.
In risposta ai cambiamenti imposti da Apple, Google ha riferito che non terrà più conto degli IDFA per alcune sue app iOS che attualmente sfruttano questa tecnica per l’advertising. Secondo Google questa scelta di Apple potrà avere “un impatto significativo” nei ricavi generati dagli annunci Google.
“I cambiamenti all’ATT (App Tracking Transparency, ndr) ridurranno la visibilità nelle metriche-chiave che mostrano quanto gli annunci incentivino le conversioni (esempio l’installazione di app e le vendite) e influiranno su come gli advertiser valutano e fanno offerte sulle impression pubblicitarie”, scrive Google. “Pertanto, i produttori di app potrebbero notare un impatto rilevante nella ricerca-ad entrate Google su iOS dopo che le nuove policy ATT entreranno in vigore”.
Per contribuire a migliore i meccanismi di monetizzazione su iOS Big G invita gli sviluppatori a effettuare l’aggiornamento alla versione 7.64 del Google Mobile Ads SDK per sfruttare funzionalità quali il supporto all’SKAdNetwork. In un documento di supporto ad hoc, Google indica varie informazioni utili per gli sviluppatori.
Oltre ai cambiamenti prima citati, Apple da qualche tempo obbliga gli sviluppatori di app a comunicare che tipi di dati raccolgono e quanto sono invasivi, con specifiche “etichette per la privacy”, alla stregua delle etichette nutrizionali per gli alimenti, un quadro sinottico sintetico con il quale gli utenti possono capire informazioni e dettagli vari individuati dalle varie app.