Google Music, come previsto, è ufficialmente disponibile negli USA da ieri: si tratta di una soluzione che integra il negozio online, le funzioni cloud e mobile. Gli utenti dei dispositivi Android ma non solo hanno a disposizione spazio online gratuito per ospitare fino a 20.000 brani: naturalmente dal negozio Google Music è possibile acquistare qualsiasi brano o album non presente nel proprio archivio per aggiungerlo nel proprio archivio online.
Big G ha siglato accordi con tutte le principali major, sembra con l’eccezione di Warner poco convinta sulle misure anti-pirateria di Google, e anche con le etichette indipendenti: al momento del lancio gli utenti hanno a disposizione un catalogo di 8milioni di brani che diventeranno presto 13milioni. Per rendere più allettante il nuovo negozio digitale, Google Music offre contenuti in esclusiva tra cui segnaliamo concerti live mai pubblicati dei Rolling Stones: il primo già disponibile è un live del 1973 a Bruxel, gli altri saranno pubblicati nel corso del 2012. Materiali in esclusiva di altri artisti, lanci solo su Google Music e anche alcuni brani gratuiti sono le altre iniziative pensate per incrementare l’interesse degli utenti e per meglio competere con i già affermanti iTunes Store della Mela e il negozio digitale di Amazon. Tra le altre funzioni più interessanti ricordiamo la possibilità di segnalare e condividere la propria musica con gli amici tramite la piattaforma social Google+ e la sezione dello store battezzata Artists Hub attraverso la quale i musicisti possono pubblicare e vendere i propri lavori utilizzando la ripartizione 70% – 30% dei ricavi ormai standard di settore battezzato da Apple con App Store.
L’inaugurazione di Google Music non arriva inaspettata: da mesi il servizio è in beta e l’interesse di Google per varare un vero e proprio music store digitale è nota da tempo. L’operazione è stata ovviamente possibile grazie alla maggior spinta e all’interesse di case discografiche ed etichette musicali che ormai da tempo lamentano il legame troppo stretto con iTunes Store della Mela ma non sono ancora riuscite a trovare una alternativa alle vendite sempre calanti dei CD. Ora il mercato della musica digitale è ufficialmente una partita a tre: Apple, Amazon e la nuova arrivata Google. Quest’ultima dalla sua può contare su una base enorme e in crescita di dispositivi mobile Android ma di un bacino utenti che fino a oggi si è dimostrato meno propenso all’acquisto rispetto al pubblico di Apple e anche di Amazon. La guerra per la musica digitale si giocherà più sulla differenziazione delle piattaforme e dei dispositivi che sui cataloghi e le funzioni dei negozi online, che pian piano tendono a somigliarsi: non necessariamente ci sarà un vincitore assoluto.