Google ha deciso di non trasmettere più uno spot creato in occasione delle Olimpiadi 2024, che avrebbe dovuto promuovere l’IA Gemini.
Nella pubblicità in questione si vede una bambina che pensa di scrivere una lettera a Sydney McLaughlin-Levrone, ostacolista statunitense, primatista del mondo dei 400 metri ostacoli. Il papà della giovane ammiratrice suggerisce che è brava con le parole ma che è meglio usare Gemini AI per essere sicuri che tutto sia scritto correttamente e come si deve.
Da qui le critiche: forse la bambina avrebbe commesso errori grammaticali ma il suo messaggio “imperfetto” sarebbe stato autentico. L’AI scrive senza errori ma si perde il lato genuino, rendendo tutto impersonabile e identico a ciò che otterrebbe chiunque altro.
Linda Holmes, podcaster di NPR (organizzazione indipendente che comprende migliaia di stazioni radio), evidenzia bene la reazione di molte persone davanti a questo spot: «La pubblicità che mostra qualcuno che suggerisce a un bambino di usare l’AI per scrivere una lettera al suo eroe, FA SCHIFO. Ovviamente ci sono particolari circostanze nelle quali le persone hanno bisogno di aiuto, ma in generale affermare: “Guarda quanto è figo, non ha bisogno di scrivere la lettere da sola!”, FA SCHIFO. Chi vorrebbe una lettera di un fan scritta da una AI?. Vi assicuro che, quando possibile, le parole messe insieme da un bambino sono molto più profonde di qualsiasi cosa un prompt possa tirare fuori. E per concludere, la lettera di un fan è un eccellente modo che un bambino ha per imparare a scrivere!
Se incoraggiamo i bambini a usare le AI per tirar fuori le parole perché la loro scrittura non è granché, come faranno a imparare? Sedetevi affianco ai vostri bambino e scrivete una lettera insieme a loro! Son disgustatissima da tutto questo».
Non è un buon periodo per gli spot delle big tech in generale. Recentemente Apple si è dovuta scusare per come era stata dipinta la Thailandia in uno spot e sempre Apple si era dovuta scusare qualche settimana prima per lo spot in cui un intero mondo analogico veniva schiacciato da una pressa per arrivare ad un iPad.