Google ha messo a disposizione centomila unità di Google Home Mini da destinare alle persone paralizzate. Se infatti gli altoparlanti Smart sono una grande comodità perché ci permettono di gestire la casa o accedere al web per ricerche veloci utilizzando unicamente la voce, questi strumenti possono essere davvero indispensabili quando ad usarli sono persone che presentano disabilità tali da impedire il movimento o corretto uso del proprio corpo.
Grazie alla partnership con la Christopher & Dana Reeve Foundation – associazione benefica fondata per finanziare la ricerca e lo sviluppo per i trattamenti e la cura della paralisi ma che lavora anche per migliorare la qualità di vita dei disabili – l’azienda di MountainView ha avviato un programma che consente agli utenti di richiedere uno speaker Smart della linea Google Home Mini senza spendere neanche un euro.
Questa idea nasce dal fatto che il team Nest di Google riceve ogni giorno decine di email da persone con disabilità entusiaste dei loro altoparlanti Smart in quanto li avrebbero resi maggiormente indipendenti. Dalle email emerge anche che, sebbene la vita su sedie a rotelle sia difficile un po’ ovunque, i maggiori impedimenti spesso si trovano proprio a casa.
Se infatti non è stata costruita o ristrutturata eliminando tutte le barriere architettoniche che possono impedire il pieno controllo della struttura da una persona con disabilità, gestire ad esempio gli interruttori della luce o un termostato non sarà per niente facile visto che di norma sono posizionati ad un’altezza troppo elevata per chi è seduto su una sedia a rotelle.
Perciò un altoparlante intelligente come il Google Home Mini può davvero ribaltare la situazione, offrendo così un più pratico accesso a tutti i dispositivi Smart installati in casa o alla rubrica telefonica per chiamare un familiare o il proprio assistente in caso di necessità.
Per poter farne richiesta devono però essere soddisfatti quattro requisiti. Bisogna cioè essere realmente una persona con paralisi (e dimostrarlo con la dovuta documentazione) o il proprio assistente, non aver già inoltrato la richiesta e vivere negli Stati Uniti.