I servizi di Google che stiamo usando oggi quante probabilità hanno di sopravvivere nei prossimi anni? questa è la domanda che si è posta il sito gwern.net, e che probabilmente si stanno sempre maggiormente ponendo molti utilizzatori dei servizi di Mountain View.
L’urgenza di una risposta si è fatta più pressante in particolare dopo la chiusura un po’ inaspettata di Google Reader, che – a differenza di molti servizi chiusi da Google in precedenza – era molto apprezzato e contava un nutrito numero di utenti attivi e affezionati al servizio.
Dal 2005 al 2011 Google ha assunto un forte orientamento alla sperimentazione, lanciando una pletora di servizi poi abbandonati a loro stessi e solo nel 2011 l’azienda a deciso di tirare figuratamente i remi in barca chiudendo numerosi servizi e iniziando a concentrarsi sulle priorità.
In una lunga analisi statistica, disponibile sul sito, sono stati riscontrati diversi tratti che accomunano i servizi che hanno meno probabilità di essere chiusi in futuro, basandosi sulle informazioni raccolte su 350 prodotti. In particolare il maggior grado di sopravvivenza è da attribuirsi ai prodotti che non sono frutto di acquisizioni, generano fatturato in maniera diretta, non sono correlati a servizi di social network e sono stati lanciati nei primi anni di business di Google.
Fra i prodotti storici la chiusura meno probabile è quella di Google Search, seguito progressivamente da Translate, AdWords, Picasa e Groups. Feedburner è invece uno dei più a rischio, con solo il 43% di possibilità di sopravvivenza nei prossimi 5 anni. Molto probabile invece la chiusura prossima di Schemer, Boutiques, Magnifier e Hotpot, mentre l’ultimo nato, Google Keep avrà circa il 60% di probabilità di sopravvivere per almeno 5 anni. L’analisi, molto particolareggiata, può essere consultata collegandosi a questo link.