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Google, pronta la beta del servizio Google Music

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Puntualmente come ogni anno, Google /IO, l’evento dedicato alla comunità di sviluppatori è tra i più attesi anche per i non addetti ai lavori. Nelle scorse edizioni è stato, infatti, il palcoscenico di annunci quali Google TV e Chrome OS, mentre quest’anno è il turno di Google Music, un servizio che la grande “G” lancia da subito in versione beta e con il quale mette a disposizione funzionalità simili al Cloud Player di Amazon: dare agli utenti la possibilità di caricare la propria libreria musicale su uno spazio web dedicato e ascoltarla in streaming da qualunque luogo tramite un qualunque dispositivo collegato a internet, come smartphone, tablet, computer o Google TV.

Il servizio è (per ora) attivo solo negli Stati Uniti, ma terminata la fase di prova sarà disponibile anche nelle altre nazioni. Per accedere è necessario un account Google, sfruttare un programma denominato “Music Manager” (in grado di rilevare, tra l’altro, anche la musica caricata su iTunes) o selezionare la musica manualmente da una cartella e caricare canzoni e playlist. Al termine del caricamento sarà possibile ascoltare la propria libreria musicale online su più dispositivi come computer, tablet e smartphone, a patto che questi siano ovviamente collegati a Internet. Il vantaggio del caricamento “on the cloud” è di avere la propria musica in qualunque luogo in cui vi sia un collegamento internet.

Google Music mette a disposizione una funzionalità simile a “Genius” di iTunes e permette di creare playlist consultabili dai vari dispositivi. Non è ancora chiaro con quali dispositivi il sistema sarà compatibile: è ovvio che sarà ad ogni modo compatibile con i dispositivi Android, mentre non è indicata la compatibilità con altre piattaforme.

L’iniziativa non sembra aver entusiasmato più di tanto le etichette discografiche: molte hanno negato licenze che avrebbero permesso di ottenere un servizio migliore. La “palla” ora passa nelle mani di Apple la quale, possiamo scommetterci, non tarderà a dare la sua risposta. Ricordiamo che secondo quanto riportato qualche mese addietro dal sito The Music Void, Apple sarebbe in contatto con diverse etichette discografiche per integrare un nuovo servizio musicale in MobileMe. La casa della Mela avrebbe già raggiunto un accordo con Warner e starebbe utilizzando lo stesso modello per negoziare con altre major. Il servizio prevedrebbe il pagamento di 20$ annuali e consentirebbe agli utenti di memorizzare i brani “on the cloud” rendendo possibile il loro ascolto da qualunque parte del mondo. Secondo lo stesso sito che riporta l’indiscrezione, Apple non dovrebbe avere problemi a portare a termine gli accordi con Universal Music e EMI; più riluttante, invece, sembrerebbe essere Sony.

 

[A cura di Mauro Notarianni]

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