Come già fece nel 1997, Google potrebbe presto rivoluzionare nuovamente il concetto di ricerca web. Il Wall Street Journal rivela che nell’anno in corso la grande G inizierà a introdurre una nuova tecnologia di ricerca, per un web semantico, capace di comprendere il significato delle parole chiave che l’utente digita nel box bianco e di restituire risultati pertinenti, non solo in base ad un algoritmo fondamentalmente sintattico.
Amit Singhal, uno dei maggiori responsabili dell’evoluzione del motore di ricerca, ha dichiarato in una recente intervista che Google cercherà i risultati della ricerche all’interno di uno sterminato database di “entità”, raccolte negli scorsi anni tramite algoritmi appositamente creati e grazie anche all’acquisizione della start-up Metaweb Technologies.
Un sistema nuovo e profondamente rivoluzionario: oggi cercando ad esempio “Apple” Google restituisce principalmente una serie di link, per lo più legati al sito ufficiale e alle news. In futuro potrebbe offrire diverse informazioni correlate, come il nome dei fondatori, la capitalizzazione, i prodotti più conosciuti, la sede della società e così via. Potrà rispondere a domande più specifiche come “qual è il prodotto Apple più venduto nella storia dell’azienda” oppure “quando uscirà il nuovo iPhone” (ovviamente senza poter prevedere il futuro), restituendo una serie di informazioni basate su una serie di oggetti, che il motore di ricerca ha classificato come tali nel suo sterminato database.
Un concetto che avvicina il prossimo Google ad un approccio ontologico del web, che non sarà più in semplice aggregato di codice HTML, ma un vero e proprio contenitore di oggetti differenziati, ognuno con i suoi attributi e e significati. Ricordiamo che lo stesso Siri, con la sua comprensione del linguaggio naturale, tenta di offrire una soluzione nuova alle richieste degli utenti, lavorando anch’esso a livello semantico.
La svolta semantica di Google potrebbe avere un impatto senza precedenti sul web, non solo per il posizionamento dei siti in relazione ai risultati di ricerca, ma anche da punto di vista pubblicitario. Google potrà infatti rispondere a domande come “qual è il miglior computer disponibile?”, domande che ovviamente si prestano in maniera ottimale ad un’integrazione pubblicitaria.
Al momento non si hanno ancora informazioni sul debutto delle prossime novità, sebbene si parli di una road map lunga circa un anno per completare la transizione. Presto però ci sarà il Google I/O, l’evento annuale più importante per Google e quello potrebbe essere il palco ideale per un grande annuncio.