Nel corso dell’odierna conferenza per sviluppatori, Google ha ufficialmente presentato la beta pubblica della futura versione di Android, nome in codice “Android N”, un update che si annuncia come ricco di migliorie in termini di performance, nella gestione del multitasking e il supporto a funzioni per la realtà virtuale.
Il miglioramento delle performance è ottenuto grazie a Vulkan, API cross-platform che a detta di Google consentono di sfruttare meglio le GPU dei dispositivi. Non mancano variazioni sul versante sicurezza con tecnologie come la cifratura basata su file (anziché cifrare l’intero dispositivo, si possono cifrare i singoli file), il media framework hardening (meccanismo che dovrebbe ridurre le possibili modalità di attacco) e update automatici che non richiederanno l’intervento dell’utente.
Un altro aspetto importante è l’aggiornamento automatico; quando sarà disponibile un aggiornamento per il il sistema operativo o per un’app, verrà installato senza alcun intervento dell’utente. Questo dovrebbe ridurre la frammentazione ma anche aiutare gli sviluppatori ad avere sempre in azione presso i dispositivi degli utenti le ultime versioni delle loro applicazioni.
Per quanto riguarda il multitasking, Google ha presentato Quick Switch richiamabile con un doppio tap sul quadrato in basso a destra e che consente di richiamare il picture-in-picture e una funzione simile allo split-screen di iOS 9 su iPad (il vantaggio su Android è che questa funzione è disponibile sia per smartphone, sia per tablet). Da segnalare la possibilità di richiamare dallo switcher le ultime sette app aperte e la funzione “Clear All” per chiudere tutte le app aperte.
Le notifiche guadagnano la possibilità di inviare risposte veloci senza aprire l’app (anche questa una funzione già vista su iOS). Novità minore è l’aggiunta di 72 nuove emoji; Google ha anche spiegato che al consorzio Unicode sono state proposte nuove immagini per rappresentare l’universo femminile nel mondo del lavoro.
Sul versante realtà virtuale, Android N supporta “VR Mode”, modalità parte di un’iniziativa più ampia denominata Daydream. I primi dispositivi compatibili con la tecnologia Daydream saranno rilasciati in autunno e includeranno schermi, sensori e altri componenti pensati per la realtà virtuale. L’obiettivo è minimizzare le latenze, fondamentale per creare l’effetto “immersione” ed evitare la cinetosi (il malessere che alcuni provano usando questi dispositivi).
Android “N” non ha ancora un nome definitivo. Google fa appello agli utenti per inviare le loro proposte (“un nome goloso”) a questo indirizzo. Il lancio vero e proprio avverrà in estate e dunque in anticipo rispetto a quanto accaduto in passato, prima anche (probabilmente) di iOS 10 che dovrebbe arrivare a settembre.
