Google+ ha fallito? secondo alcune fonti interne a Google e raccolte da TechCrunch l’abbandono di Vic Gundotra, ormai ex Google, sarebbe la conseguenza di un imminente e radicale cambio di strategia aziendale: Google avrebbe deciso di abbandonare definitivamente Google+ come prodotto, interrompendo quindi la concorrenza nei confronti di Facebook e Twitter, per iniziare a considerarlo semplicemente una piattaforma.
L’azienda avrebbe infatti iniziato a smembrare la divisione di dipendenti dedicata al suo social network, fra i 1000 e i 1200 impiegati; alcuni di essi, responsabili di Google Hangout e Google Photo, verranno assegnati alla divisione Android, mentre per gli altri non è ben chiaro quale sarà il destino, sebbene l’ipotesi più accreditata punti verso la divisione mobile.
Quel che pare certo è che Google interromperà la sua strategia di integrazione forzata che fino ad oggi ha portato molti prodotti della grande G, fra cui ad esempio YouTube e Gmail, ad una convivenza se non ad una dipendenza stretta con Google+, con reazioni spesso poco amichevoli da parte degli utenti che non vedevano di buon occhio questa forzatura. Questo non significa che Google+ possa sparire del tutto, ma forse Google deciderà di sfruttarlo com semplice trait d’union fra i suoi prodotti, una sorta di “open graph” simile a quello utilizzato da Facebook. Sempre secondo altre voci, l’addio di Gundotra avrebbe a che fare anche con il mancato acquisto di WhatsApp, ma su questo tema le indiscrezioni sono contrastanti.
Se davvero Google+ fosse alla fine si tratterebbe del terzo grande fallimento da parte di Google nel mercato dei social network, dopo i precedenti Google Wave e Google Buzz, e implicherebbe ancora una volta, forse definitivamente, l’uscita di scena della grande G dalla competizione sui social network come prodotto per gli utenti.