Google sta studiando una divisione dedicata che si occuperà di sviluppare servizi cloud specificatamente pensati per le grandi aziende e a questo proposito ha affidato incarico a uno dei membri del consiglio, Diane B. Greene, di occuparsi dell’impresa, una mossa che farà sicuramente “rumore” nell’ambiente della Silicon Valley.
Diane Green è conosciuta per avere co-fondato ed essere stata (dal 1998 al 2008) amministratore delegato di VMWare, società nota per le infrastrutture cloud e relative tecnologie di virtualizzazione, venduta poi a EMC per 635 milioni di dollari. Nel 2008 ha lasciato VMWare per divergenze con la dirigenza e la sua importanza è scritta nel comportamento del titolo in borsa, che quel giorno perse il 24%. La Green dal 2006 fa parte del consiglio di amministrazione di Intuit, società guidata da Bill Campbell (a lungo anche nel consiglio di Apple), e dal 2010 è entrata anche nel consiglio di amministrazione di Google, occupando il posto di Arthur D. Levinson (consigliere di amministrazione Apple…). Altra sua “creatura” è Bebop Technologies, startup fondata nel 2012 (ora proprietà di Google) nata con l’ambizione di aiutare gli sviluppatori a progettare applicazioni per il cloud.
Il mercato di riferimento al quale punta Google è lo stesso di piattaforme proposte da Amazon, Microsoft, Salesforce e IBM, una gamma di servizi sicuri ed efficienti da anni costantemente in crescita (per i soli strumenti di sviluppo, IDC prevede un mercato proiettato verso i 2.3 miliardi di dollari per il 2019). La mossa è probabilmente frutto delle idee di Sundar Pichai, in nuovo CEO di Google, società ora sotto l’ombrello di Alphabet, che da subito ha cominciato a nominare suoi luogotenenti in vari settori critici.