Ancora una volta Google multata per aver bypassato il blocco le impostazioni della privacy degli utenti che usano Safari. Ben 37 stati e il distretto federale di Columbia negli USA hanno accettato il pagamento di 17 milioni di dollari da Google dopo la denuncia nei confronti di Google per aver aggirato i meccanismi per la gestione della privacy in Safari. In precedenza Google aveva già pagato 22,5 milioni di dollari in un accordo con la Federal Trade Commission nel corso di un caso simile che aveva visto contrapposta la società con il governo federale.
La vicenda, lo ricordiamo, fu denunciata dal Wall Street Journal a febbraio del 2011. La grande “G” aveva inserito in alcune pagine, invisibili e apparentemente innocenti righe di codice grazie alle quali sarebbe stato possibile aggirare il blocco del tracking, in altre parole il metodo con cui alcuni inserzionisti pubblicitari sono in grado di rilevare le abitudini di navigazione degli utenti e distribuire annunci pubblicitari in linea con gli interessi del pubblico.
Il pagamento al quale è stata condannata Google è solo l’ultimo di tanti procedimenti per violazione della privacy che ha visto accusata l’azienda di Mountain View: altri casi hanno avuto a che fare con Buzz, una sorta di social network e microblogging ora disattivato, il servizio Street View e anche il processo di gestione e controllo della posta su Gmail.