La divisione hardware di Google ha finalmente un capo e un coordinatore: è Rick Osterloh, ex presidente Motorola. Diciamo che la divisione hardware ha un capo, ma sarebbe più corretto dire che c’è una divisione hardware perchè in precedenza Big G aveva solo una disparata serie di progetti solo blandamente coordinati e con strategie del tutto differenti.
Osterloh, (che era già apparso nei ranghi di Google: ha guidato lo sviluppo prodotti con il passaggio di Motorola a Google pagata 12 miliardi di dollari nel 2011 e poi venduta nel 2014 a cinesi di Lenovo per 2.91 miliardi), avrà il compito di mettere ordine in una serie di strategie differenti e di progetti che hanno traguardi differenti. In Google ci sono dispositivi effettivamente prodotti e commercializzati con il brand Google (come il Chromecast), altri che vengono progettati da altri o coprogettati e poi venduti da terzi (basta pensare ai telefoni Nexus, il router WiFI OnHub) e altri ancora che sono dei semplici progetti di studio (come i Glasse lo smartphone modulare sperimentale noto come “Project Ara”). Ma Google gestisce anche il termostato Nest e dentro al gruppo c’è anche il team ATAP (Advanced Technology and Projects) che si trova all’interno della divisione Mobility. Insomma una vera selva di iniziative che ora risponderanno a Osterloh.
In passato questa disparità di progetti e di strategie ha determinato non pochi problemi, alcuni legati anche alla caratterialità di un personaggio come Fadell, la “mente” comprata assieme al progetto Nest e che ha un peso non indifferente nel sistema Google, se non altro per la rilevanza che gli deriva dal costo pagato da Google per acquistare le sue competenze. A Fadell era stato poi affidato lo sviluppo di Google Glass e che sembra avere provocato più di qualche problema per l’imprevidibilità nei rapporti con chi è a contatto con lui e il carattere irascibile e tirannico. Ora Fadell, che secondo qualcuno è più un problema che un valore per Google, resta consulente per Google Glas, ma torna a gestire solo il gruppo di Nest.
Avere una vera divisione hardware e un solo capo è una semplificazione notevole per Google. Ora Big G potrà presentarsi presso i partner da cui acquista componenti o quelle cui ordina gli assemblaggi con una sola voce e una strategia coerente, tutti i vari progetti potranno essere razionalizzati e orientati nella stessa direzione e i vari manager che operano al di sotto del tetto dell’azienda avere un unico referente.