Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, Google non restringerà per impostazione predefinita l’accesso dei siti web ai cookie di terze parti con Chrome, scelta che in precedenza era stata annunciata nell’ambito dell’iniziativa Privacy Sandbox e che avrebbe dovuto portare all’eliminazione dei cookie di terze parti per tutti gli utenti di Chrome entro la seconda metà del 2024, compatibilmente con la risoluzione di eventuali dubbi rimanenti relativi alla concorrenza da parte della Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito.
A annunciare la marcia indietro sui cookie è Google stessa in un post sul blog aziendale, spiegando che permetterà all’utente di scegliere cosa fare con i cookie di terze parti.
Anziché rimuovere del tutto i cookie di terze parti, Google permetterà agli utenti di “fare una scelta consapevole” nella navigazione web.
L’idea di eliminare i cookie di terze parti era stata annunciata nel 2020 con l’obiettivo di tutelare meglio la privacy degli utenti, ma questa decisione era stata rimandata più volte a causa di reclami di inserzionisti pubblicitari e questioni sollevate dall’autorità di regolamentazione britannica.
Google riferisce di avere lavorato sull’iniziativa Privacy Sandbox cercando modalità per migliorare la privacy e allo stesso tempo fornire informazioni agli inserzionisti; sebbene possano essere usati per monitorare le attività degli utenti sui siti web, i cookie di terze parti sono utilizzati anche a supporto di diverse esperienze online, come per esempio la possibilità di accedere effettuando un login, o la visualizzazione di annunci pertinenti.
La Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito si è opposta allo stop ai cookie di terze parti, spiegando che i cambiamenti previsti in Chrome con l’iniziativa Privacy Sandbox di Google potrebbero limitare la concorrenza nel settore dell’advertising digitale. L’Autorità britannica garante della concorrenza e dei mercati ha ora fatto sapere che valuterà il nuovo progetto di Google che prevede di richiedere all’utente scelte relative ai cookie di terze parti.
Google afferma che non intende bloccare lo sviluppo di API (un insieme di strumenti per chi crea siti web) dedicate alternative ai cookie e spiega che ulteriori controlli legati alla privacy, ad esempio la protezione dell’indirizzo IP, saranno aggiunti in Chrome nella modalità di navigazione in incognito.
Al momento Google sta discutendo con l’Autorità di regolamentazione britannica la possibilità di offrire all’utente la scelta e ulteriori informazioni verranno rese note in seguito.
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