La Spagna ha approvato una legge attiva dal 1 gennaio 2015 che colpisce Google News, Yahoo ed altri aggregatori di notizie: ci sarà una tassa da pagare per chi utilizza link che rimandano ad articoli delle testate online.
La legge richiede agli aggregatori di informazione il pagamento di una tassa per utilizzare i link che rimandano ai loro contenuti. Il governo ha fatto sapere che la legge tutela la proprietà intellettuale delle case editrici e ritiene giusto farsi pagare per l’utilizzo dei propri contenuti, come fosse un privilegio. Google ha più volte fatto notare che utilizzando questi contenuti le testate online erano ben lungi dall’essere danneggiate, ma beneficiavano di pubblicità e visibilità gratuita.
La norma partirà con l’anno nuovo anche se non è ancora chiaro quali aggregatori d’informazione saranno soggetti al pagamento; saranno sono esenti però servizi come Twitter e Facebook. Google ha minacciato di chiudere la propria divisione News in Spagna ma nonostante ciò possa comportare una perdita di traffico dal 10 al 30%, sembra che da gennaio la legge passerà comunque.
Sono previste multe per i trasgressori fino a mezzo milione di euro per chi si rifiuterà di eliminare i link ed il governo spagnolo potrà chiudere i siti che si rifiuteranno di smettere di pubblicare link con contenuti protetti dalla privacy e da copyright. La Spagna sarebbe l’unico paese al mondo con una tassa del genere, che possiamo chiamare riduttivamente Google News Tax e molti stanno criticando questa scelta accusata di limitare la libertà di espressione, di cronaca e di critica in un Paese Europeo.