Secondo Bloomberg Google sarebbe i trattativa con la Federal Trade Commission USA, l’antitrust statunitense, sull’ammenda che dovrà sborsare a causa della sua violazione della privacy degli utenti di Safari. La FTC aveva denunciato Google in seguito alla vicenda rivelata da un ricercatore di Stanford, che aveva evidenziato come la grande G utilizzasse uno stratagemma tecnico per aggirare le impostazioni di base di Safari su iOS e su Mac OS, che normalmente bloccano i cookie di terze parti, potenzialmente vanificando l’efficacia e la tracciabilità delle azioni compiute sugli annunci pubblicitari.
Accusata di pratiche “sleali e ingannevoli” nei confronti degli utenti, Google sembra essersi rassegnata: non si tratta più di decidere se, ma piuttosto quanto dovrà pagare. Alcune fonti informate su quanto sta accadendo, parlano di circa 10 milioni di dollari. Non è la prima volta che Google scivola sulla privacy: già ai tempi del lancio di Google Buzz le incaute impostazioni crearono notevoli problemi alla grande G e contribuirono ad affossare la popolarità del servizio, oltre a “fruttare” una multa da 8.5 milioni di dollari.