Questa volta è Google a partire all’attacco: in questi giorni il colosso di Mountain View ha presentato un reclamo antitrust alla Commissione Europea contro Microsoft, accusandola di pratiche anticoncorrenziali legate al suo sistema di licenze cloud. Ad essere sotto accusa, questa volta, è la piattaforma cloud Azure di Microsoft: la multinazionale di Redmond, secondo Google, limita i clienti europei nell’utilizzare i servizi cloud dei concorrenti.
Google sostiene che Microsoft vincoli i clienti attraverso l’uso del server Windows, essenziale per molte applicazioni e servizi Microsoft, imponendo sanzioni economiche alle aziende che desiderano utilizzare altri fornitori di cloud, oltre a creare addirittura ostacoli di sicurezza o di interoperabilità.
Non è la prima volta che Microsoft è nel mirino dell’antitrust dell’UE per presunte pratiche sleali nel mercato del cloud. Già metà 2022, infatti, il gruppo CISPE – sostenuto da Amazon e rappresentante dei fornitori di servizi di infrastruttura cloud in Europa – aveva già presentato una denuncia alla Commissione Europea riguardo i termini contrattuali. Il caso, infine, è stato chiuso lo scorso luglio con un accordo da 22 milioni di euro.
La visione di Google
Secondo Google, Microsoft limita l’uso di Azure collegando la piattaforma strettamente al sistema operativo Windows Server, che detiene una fetta di mercato significativa, stimata attorno al 70% nel settore IT. Prendendo un esempio concreto, Microsoft descrive cosa succede a un cliente che ha acquistato una licenza nel 2020 e la utilizza nel proprio data center o in locale.
Se questo cliente decide di spostarsi sul cloud, si trova di fronte a due scelte. La prima è quella di dover riacquistare il software a un costo molto più elevato, con un sovrapprezzo del 400%, per ottenere un prodotto limitato da utilizzare su piattaforme come Google, AWS di Amazon o altri provider. L’alternativa, nemmeno a dirlo, è utilizzare Azure, dove il cliente può ottenere aggiornamenti senza dover affrontare alcun sovrapprezzo.
Altri grattacapi per Microsoft
Microsoft è anche sotto indagine da parte della Commissione Europea per via di Teams. Lo scorso 27 luglio, infatti, l’Europa ha messo nel mirino anche l’app per la comunicazione e la collaborazione. Se venisse dimostrata una posizione dominante, l’azienda potrebbe incorrere in una multa fino al 10% del suo fatturato annuo globale.
Con riferimento al cloud, Microsoft ha già risolto in modo bonario questioni simili sollevate da altri fornitori europei, nonostante Google sperasse nel proseguimento delle cause legali. Un portavoce di Microsoft si dice certo che Google, non essendo stata nemmeno capace di convincere le aziende europee, non riuscirà nemmeno a convincere della propria difesa la Commissione Europea.
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